Alberghi religiosi, ora paghino le tasse. "20 milioni di euro mai versati al Comune" - Affaritaliani.it

Roma

Alberghi religiosi, ora paghino le tasse. "20 milioni di euro mai versati al Comune"

"Se alcune congregazioni religiose vogliono fare di un convento un albergo per l'accoglienza di immigrati, paghino le imposte. Un collegio religioso è esente dalle imposte perché religioso, però se lavora come un hotel che paghi le imposte come chiunque altro. Altrimenti l'affare non è molto sano. Le parole di Papa Francesco in un'intervista ad una emittente cattolica portoghese sono raccolte dai radicali che sciolinano i dati della "dilagante evasione ed elusione fiscale da parte delle case per ferie gestite a Roma da enti ecclesiastici".

Secondo i dati del Dipartimento entrate di Roma Capitale raccolti dal presidente di Radicali Italiani, Riccardo Magi, e dal consigliere comunale  Alessandro Capriccioli, il Comune di Roma vanterebbe contenziosi aperti per quasi 20 milioni di euro di tasse mai versate. "Ben il 40 per cento delle circa 300 strutture alberghiere gestite da religiosi (con i comfort e i prezzi degni di un hotel a 4 stelle) non ha mai versato l'Imu e un altro 20 per cento lo versa irregolarmente. Un terzo di queste inoltre non paga nemmeno la Tasi e Tari".

Le 'case per ferie' a Roma dispenserebbero ben 13mila posti letto: "Il Giubileo della Misericordia sarà un 'Giubileo dell’evasione'  - denunciano i Radicali - oltre che l’occasione per il tutto esaurito. Si tratta di un'evidente distorsione della concorrenza, a discapito degli operatori turistici che pagano regolarmente le tasse e si vedono quindi costretti a offrire servizi meno competitivi sul mercato. Ma è anche uno schiaffo a tutti romani che finanzieranno il Giubileo straordinario con le proprie tasse, le più alte d’Italia. In occasione dell'imminente ricorrenza del 20 settembre, troppo spesso ridotta a un'astratta affermazione dell'esigenza di laicità delle istituzioni, invitiamo quindi il Comune di Roma, a partire dall'assessore al Bilancio Causi, a declinare quel principio in modo concreto, avviando urgentemente una capillare azione di controllo sulle strutture ricettive di proprietà degli enti religiosi, a cominciare magari da quelle ampiamente pubblicizzate sui siti del comune di Roma. Riteniamo necessaria, inoltre, una revisione del regolamento che disciplina l'esenzione dall'Imu per gli immobili di enti religiosi: una legge colabrodo che, come abbiamo dimostrato con la nostra iniziativa, consente a numerosissime strutture di provare a non versare l'Imu e spesso di riuscirci".