Albero di Natale spelacchiato in piazza Venezia: M5S difende il povero tristo
Il nuovo abete non piace a romani e giornalisti. Diaco: "Aspettate che venga addobbato"
Per il secondo anno di fila l'albero di Natale di Piazza Venezia è stato bocciato dai cittadini. Le critiche dei giornalisti fanno infuriare il M5S: “Non è ancora stato addobbato”.
E c'è già chi fa il conto alla rovescia in attesa dell'8 dicembre, quando le palline decoreranno l'abete, le luci verranno accese e si scoprirà se davvero i 5 Stelle avevano ragione e i rami spogli erano solo un effetto ottico. A far infuriare i grillini, in particolare è stato il tweet del giornalista Vittorio Zucconi: “È arrivato in piazza Venezia Spellacchio, il desolato abete che perfettamente rappresenta l'Amministrazione Raggi. Il #NonAlbero di una #NonSindaca. Copritelo in fretta con le palle, possibilmente via Facebook”.
Un commento mal digerito dal consigliere pentastellato capitolino Daniele Diaco: “Parliamo di una essenza arborea proveniente dalla Val di Fiemme dotato di idonea certificazione ambientale, che i botanici consultati reputano essere di ottima qualità e il cui abbattimento era già previsto. Un albero più imponente di quello degli altri anni, che sarà addobbato con 800 palle di varia circonferenza (40 e 20 centimetri) e percorso da 4.000 metri di illuminazione a led”, scrive in difesa del povero fusto nudo di piazza Venezia.
E già nel 2016 i social network avevano “massacrato” l'albero di Natale eretto davanti all'Ara Coeli ribattezzandolo il “povero tristo” e usando l'hashtag per “salutare” il pino romano con foto di floridi e coloratissimi alberi di Natale provenienti da altre città o addirittura altri stati.
“Le accuse in questione sono state formulate sulla base di un’immagine dell’Albero non ancora addobbato. Una mossa sleale, che ben evidenzia la strumentalità di alcuni attacchi di natura chiaramente politica. Mentre noi continuiamo a lavorare per garantire benessere e serenità alla cittadinanza, qualcuno specula addirittura sul Natale. Una festa dove tutti dovrebbero essere più buoni. Dovrebbero, per l’appunto. In casi come questo, il condizionale è d’obbligo”, continua Diaco, mettendo addirittura la maiuscola alla parola albero, come si trattasse di un nome proprio.
Fioccano i commenti sotto al suo post, ma i cittadini tra un incoraggiamento e un commento negativo sul povero pino ad un certo punto finiscono per andare fuori tema. Mentre qualche utente per proteggere il M5S ricorda che Zucconi è lo stesso giornalista che pubblicò le foto dei rifiuti di Napoli spacciandoli per romani, il post dell'abete viene sommerso da foto reali della monnezza romana che riempie le strade. In pieno spirito natalizio.
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