Aldo Moro “liberato” dalla sua prigione. Le foto “segrete” di Riccardi
Per il quarantennale del sequestro Moro, il fotografo Riccardi apre il suo archivio
di Patrizio J. Macci
Carlo Riccardi fotografo romano apre lo scrigno e mette in mostra fotografie di Aldo Moro lontane dal cliché del Moro prigioniero.
Il fotografo, oggi novantaduenne ha documentato 70 anni di storia del nostro paese. È stato il primo paparazzo della Dolce Vita, attraverso i suoi scatti ha descritto e accompagnato divi, politici, papi, ma anche gente comune attraverso oltre mezzo secolo di storia, raccogliendo il suo lavoro in un immenso archivio di oltre quattro milioni di fotografie.
Ha immortalato eventi di cronaca nera presenti nei manuali di storia. Ora apre lo scrigno dei suoi tesori per il quarantennale del Sequestro Moro. L’occasione è la mostra che si apre il 18 aprile 2018 allo Stadio di Domiziano in via di Tor Sanguigna 3 alle ore 18 “Aldo Moro, memoria, politica, democrazia”.
Insieme al figlio Maurizio e a Maurizio Piccirilli (autore delle foto del corpo di Moro nella Renault 4 il 9 maggio 1978) e a Giovanni Currado che si è occupato di contestualizzare le immagini e di collocarle nella prospettiva storica più idonea, hanno interrogato e fatto parlare oltre ai ricordi personali di quei drammatici cinquantacinque giorni uomini politici, giornalisti, gente comune.La scelta degli scatti è sostenuta dall’idea di superare il clichè del “Moro prigioniero” e dei fatti di via Fani, di ripercorrere la carriera politica e la vita del Presidente della Democrazia Cristiana.
Il restauro e la digitalizzazione degli scatti mostrano Moro e gli uomini della sua scorta (il Maresciallo Leonardi, “l’Ombra di Moro” onnipresente), Moro tra la gente. Il politico pugliese che riflette nella sua caratteristica postura levantina. Comizi, incontri nelle sezioni di partito, consultazioni con colleghi di partito che lo vedono combattivo e sorridente, concentrato o impacciato, per ricordare l’uomo e non la vittima.
Immagini oramai riposte negli archivi dei ricordi personali di chi ha vissuto anni che si allontanano sempre di più, sepolte dai due scatti delle Polaroid dei terroristi delle Brigate Rosse che suscitarono uno shock comunicativo. Le foto dell’Archivio Riccardi restituiscono Aldo Moro a una nuova luce. Moro vivo liberato dalla sua prigione.
Iscriviti alla newsletter