Roma
Aldo Moro ucciso da due polaroid. Mostra ricordo a 41 anni dalla morte
Aldo Moro, uomo e politico, raccontato negli scatti di Carlo Riccardi. Mostra fotografica a 41 anni dalla morte
Aldo Moro, la memoria dell'uomo e del politico "uccisa" da due polaroid. Mostra ricordo a 41 anni dalla morte, sulle orme della vita politica del presidente della Dc assassinato dalle Brigate rosse.
È "Aldo Moro. Memoria, politica, democrazia" il titolo della mostra fotografica che si terrà a partire dall’8 maggio, a quarantuno anni dal ritrovamento dell'on. Moro in via Caetani, nella sede dell’Università degli studi Link Campus University in Via del Casale di S. Pio V, 44 a Roma, fino al 31 maggio 2019 a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado con l’allestimento progettato dall’architetto Fabrizio Confessa.
A raccontare la vita politica di Aldo Moro le foto di Carlo Riccardi, decano dei fotoreporter romani che a 92 anni continua a fotografare coltivando contemporaneamente la sua passione di sempre per la pittura. Il racconto fotografico è anche arricchito dalle immagini di Maurizio Riccardi, figlio di Carlo, e di Maurizio Piccirilli autore delle foto del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani. Con i tre importanti fotografi ha collaborato Giovanni Currado, giornalista e fotografo che ha coordinato la ricerca iconografica, il restauro delle immagini e raccolta di impressioni, commenti e contributi da parte di personaggi del mondo politico, culturale e giornalistico che completeranno il catalogo della mostra.
“Nel 1978 sono bastate due Polaroid a cancellare la vita di un personaggio non di secondo piano, come Aldo Moro, il quale, con l’aiuto dei media – ha dichiarato Giovanni Currado nel corso delle varie tappe che hanno portato la mostra in numerose città italiane – ha subìto così un secondo omicidio. Poter visionare centinaia di fotografie che ritraggono Moro – continua Currado – nel corso del suo impegno politico e in molti casi analizzarne i particolari per via del restauro, ha fatto crescere la consapevolezza che la riscoperta di Aldo Moro, ovvero la riscoperta della sua vitalità, attraverso le immagini che lo vedono combattivo e sorridente, concentrato o impacciato, possa servire per ricordare l’uomo e non la vittima, per ricordare quello che era riuscito ad ottenere, mostrando alle future classi dirigenti che la soluzione a molti dei problemi passa dal semplice confronto e dal dialogo con l’avversario politico.”
Nel corso della mostra "Aldo Moro. Memoria, Politica, Democrazia" sarà inoltre distribuita la nuova edizione del catalogo omonimo, edito da Agr Edizioni, curato da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, realizzato dall'Istituto Quinta Dimensione con il contributo di Intesa Sanpaolo e del MiBAC - Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali.
Il volume è composto da 245 pagine che raccolgono oltre 150 fotografie, molte delle quali inedite, accompagnate da commenti e testimonianze di personaggi noti della cultura, della politica e del giornalismo italiano tra cui: Tommaso Labate, Giorgio Benvenuto, Stefano Folli, Anna Maria Furlan, Enrico Cisnetto, Andrea Purgatori, Giorgio Balzoni, Luciano Conte, Marco Damilano, Nicolò Amato, Paolo Naccarato, Vincenzo Scotti, Antonio Catricalà, Marco Bentivogli, Luigi Bisignani, Ulderico Piernoli, Pierluigi Battista, Mario Mori, Carlo De Stefano e Antonio Marini.
A completare la mostra con un video che ripercorre le strade di Roma protagoniste di quei tragici 55 giorni, commentati dai magistrati, carabinieri, poliziotti e giornalisti che vissero quei tragici eventi. La mostra vuole quindi mettere l'accento sulla figura di Moro nella sua interezza, senza trascurare il suo sacrificio, ma per separare i suoi insegnamenti da quelle due Polaroid delle BR che purtroppo lo identificano, in modo quasi esclusivo, dai testi scolastici alle più recenti ricerche sul web. La mostra è stata precedentemente esposta a Roma, presso lo Stadio di Domiziano a Piazza Navona, a Lecce presso l’ex Convento dei Teatini, a Reggio Emilia presso l’Unimore, l'Università di Modena e Reggio Emilia, a Firenze presso il Consiglio regionale della Toscana e infine nuovamente a Roma presso la Camera dei Deputati, registrando in totale oltre 10.000 visitatori.