Roma

Alimentare: sul regno di Pallottini non tramonta mai il sole. E il potere

Dopo 19 anni alla guida del Centro Agroalimentare di Roma, l'avvocato Pallottini confermato a Italmercati. Da Rutelli e Badaloni una storia di potere vero

A Roma c'è il potere che appare e poi c'è quello vero. Silenzioso. Incarnato perfettamente dall'avvocato Fabio Massimo Pallottini, dal 1994 ininterrottamente al vertice del Centro Agroalimentare di Roma, il più grande d'Europe e ora per la seconda volta al vertice di Italmercati, fatturato: 10,2 miliardi di euro.

A conti fatti, Pallottini è il manager più potente di Roma, dove sono passati come sindaci Rutelli, Veltroni, Alemanno, Marino, Raggi e ora Gualtieri e come come presidenti di Regione: Badaloni, Storace, Marrazzo, Polverini, Zingaretti e ora Rocca, tutti azionisti del Car secondo lo schema: 33% Camera di Commercio, 26% Regione Lazio, 28% Comune di Roma, 2% Area Metropolitana e poi il credito bancario con Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Bnl.

In diciannove anni sindaci e presidenti di regione sono passati, Pallottini resta

Tra Regione e banche in 19 anni si sono alternati decine di “centri di potere” ma uno solo non si è mai mosso, come testimonia lo stesso Pallottini sul suo profilo Linkedin, dove scrive: “Dal 1994 ho coordinato l’attività di CAR - Centro Agroalimentare Roma di cui oggi ricopro il ruolo di Managing Director curando lo sviluppo progettuale, l’accesso al finanziamento statale, la realizzazione della struttura e l’ulteriore sviluppo immobiliare. Dal 2015 sono anche il Presidente di Italmercati – Rete di Imprese, a cui fanno capo i principali Centri Agroalimentari italiani”.

Appare ad ogni campagna elettorale

Ed è vero che non si è mai mosso dal suo “regno” di Guidonia Montecelio, dove arrivano frutta, verdura, carne e pesce e dove riparte un po' per sfamare i 4 milioni di romani, molto per il resto d'Italia. Si narra che ci voglia vendere anche un albicocca o un quarto di bue che non sia a consumo locale, debba passare per il regno di Pallottini e dello strapotere se n'è accorta persino la potentissima Coldiretti, abituata a negoziare con i Governi di centrosinistra e a strizzare l'occhio al Centrodestra prima che vinca le elezioni dall'esito certo. Sulle strade che portano a Guidonia, via di Casalbianco, via Tiburtina e la “bretella” della Milano Napoli si narra che siano transitate decine di autoblù per rendere omaggio al Signore di Guidonia che appare sempre e comunque in occasione delle campagne elettorali di Comune e Regione.

Dopo la scalata a Roma come Managing director del Car, Pallottini il suo capolavoro l'ìha fatto – sempre nel silenzio – piazzandosi al vertice di Italmercati, ma anche entrando nel board dell'associazione Wumw (World Union of Wholesale) che nel 2014 terrà la sua conferenza mondiale sulla mega distruzione a Rimini.

E visto che Pallottini pensa in grande, se per caso il Governo Meloni non sapesse come spendere un po' di soldi del Pnrr, la lobby dei distributori italiani guidata dal romano è pronta a presentare progetti per 150 milioni di euro.

Il futuro dell'Agroalimentare è segnato: "Prodotti italiani all'interno di Politiche europee"

Così mentre il mondo si sbatte tra ministri ed esperti per cercare il futuro dell'agricoltura, da Guidonia Montecelio arriva la linea: “Lavoreremo per promuovere una maggiore commercializzazione di prodotti italiani, convertendo i Mercati verso orari diurni e riconoscendo l’importante contributo delle infrastrutture per una maggiore competitività e qualità dei prodotti e per valorizzare i mercati all’interno delle politiche europee”. Chiaro chi è che comanda?