Roma
Alla Camera dei Deputati la Mostra Antologica delle opere di Paolo Salvati
Melodie Cromatiche, in programma dal 6 al 15 dicembre al Complesso di Vicolo Valdina della Camera dei Deputati
Lirici paesaggi e colore sempre al centro della ricerca artistica per i dipinti "visionari" di Paolo Salvati (1939-2014), l'artista italiano autodidatta celebrato per la sua pittura pura, protagonista della mostra antologica Melodie Cromatiche, in programma dal 6 al 15 dicembre presso rilievo alla nota, il Complesso di Vicolo Valdina della Camera dei Deputati.
Presentata in anteprima a Roma il 5 dicembre, con la partecipazione di artisti e personalità del mondo della cultura e dello spettacolo l'antologica di Salvati inaugura il progetto lanciato dal Ministero della Cultura, come prima antologica di archivio di un artista italiano ospite del prestigioso Complesso di Vicolo Valdina.
L'opera di Salvati
"L'opera di Salvati ha molti riferimenti alti di un artista intimista con una visione che possiamo definire junghiana dell'arte - ha dichiarato l'On. Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, Scienza, Istruzione della Camera dei deputati durante la conferenza stampa di presentazione della mostra - perché vede gli artisti come ricettori e "sacerdoti" dell'immaginario comune, che intercettano e manifestano visioni interiori. Una concezione dell'arte che ci ha convinti ad ospitare l'archivio di Salvati, e a riconoscerne ufficialmente il valore e l'importanza anche con il Patrocinio formale del Ministero." La mostra, infatti, a cura dell’Archivio Paolo Salvati, è sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo e del Ministero della Cultura, ed è promossa da ICAS, Intergruppo Parlamentare Cultura Arte e Sport con gli auspici della Presidenza Commissione Cultura, Scienza, Istruzione, Camera dei deputati.
I dipinti
L’Antologica è formata da una significativa selezione di dipinti eseguiti dagli anni Settanta agli anni Duemiladieci da Paolo Salvati (1939-2014). L’artista, tra quelli della sua generazione rimasti fedeli alla figurazione, ha posto al centro della ricerca artistica il colore, con cui ha realizzato lirici paesaggi visionari. Salvati diversamente da molti della stessa generazione ha sempre asserito il valore della pittura pura. Nella concezione dell’arte di Salvati s’avverte l’idealismo di Croce: il pittore rimane sempre convinto della necessità di dover dare sfogo alla propria fantasia e risoluto nell’affidarsi primariamente all’immaginazione per esprimere la propria voce interna; ciò a tal punto che, anche, nelle occasioni nelle quali lui si trova a dipingere sollecitato dal motivo, dall’oggetto, la sensazione interiore è talmente prepotente da determinare costruzione e visione della forma finale. L’artista in sintonia con la natura, l’avverte in sé e agendo come essa realizza visionari paesaggi, semplici e profondi, intuiti con il terzo occhio.
Parola all'esperto
"Dunque Salvati elabora e dipinge una trama sentimentale di ricordi, lasciandosi trasportare dall’opera – ci spiega il Prof. Cesare Sarzini, del Comitato Scientifico Archivio Paolo Salvati - A tale modo di lavorare di Salvati corrisponde la frase del filosofo Luigi Pareyson: “L’opera si fa da sé, eppure la fa l’artista”. La memoria che sottostà al suo atto creativo e da cui prende le mosse l’immaginazione è sempre quella personale, non ci sono mai precisi riferimenti storici nell’ideazione di un’opera poiché questa poggia sempre e solo su introspezioni soggettive. In questo senso l’opera di Salvati è sempre rappresentazione pura di immagini interiori, che danno voce al sentimento e all’immaginazione. Questo è evidente soprattutto nelle due opere Albero blu e Pietra blu, che rappresentano il punto di svolta della sua pittura, due quadri dalla lunga gestazione che esprimono la sua etica del lavoro nonché, rispettivamente, la situazione esistenziale dell’essere umano (l’albero nel territorio aspro) e le difficoltà che ogni uomo deve affrontare (pietra come ostacolo)". "La mostra antologica è un grande riconoscimento del lavoro svolto dall’Archivio Salvati e del significato umano e artistico di Paolo Salvati - ha dichiarato il Prof. Alberto Moioli, Direttore editoriale Enciclopedia d'Arte Italiana, Catalogo Generale Artisti dal Novecento – nonché del grande impegno dei figli Andrea e Francesca Salvati che hanno lavorato diuturnamente per la costituzione della Fondazione Salvati per la salvaguardia e la memoria delle opere di questo grande artista puro".