Roma

Allarme siccità, gennaio 2020 nella storia: al Centro Italia -61% di pioggia

Il mese scorso è stato il terzo più secco degli ultimi 60 anni: aumentata la temperatura media sia rispetto a gennaio 2019, che all'inverno scorso

Allarme siccità estrema in Italia: gennaio 2020 entra nella storia conquistando il podio della come terzo più secco almeno degli ultimi 60 anni, ovvero dall'inizio delle misurazioni. Situazione critica al Centro Italia: rispetto allo scorso anno, nel primo mese dell'anno -61% di pioggia e +0,9 gradi di temperatura media.

 

Il quadro che emerge dalle analisi pubblicata dal meteorologo Simone Abelli di Meteo Expert su Icona Clima è preoccupante sià dal punto di vista delle temperature, superiori alla media quasi un grado –, ma soprattutto per quanto riguarda la siccità: sull’Italia è infatti arrivato solo il 30 per cento della pioggia tipica del mese, e i dati rivelano un deficit pluviometrico spaventoso nel Centro, dove è mancato all’appello il 61 per cento della pioggia. Peggio fa la Sicilia, dove si è toccato il 93%.

Durante lo scorso mese di gennaio la circolazione atmosferica ha evidenziato una forte anomalia anticiclonica sul continente europeo. Anche in Italia l’andamento termo-pluviometrico del mese ha risentito di questa frequente presenza di strutture di alta pressione che, accompagnate da masse d’aria decisamente mite per la stagione, hanno influenzato pesantemente il clima sul nostro Paese.

A conti fatti, sul nostro Paese il mese di gennaio 2020 è stato caldo e molto siccitoso. In particolare, con il 70% di deficit di pioggia, è stato il 3° gennaio più secco almeno degli ultimi 60 anni, ovvero dall’inizio delle misurazioni, risultando solo lievemente meno estremo dei mesi di gennaio del 1989 e del 1993. Delle 7 perturbazioni transitate sull’Italia, in gran parte deboli o con effetti localizzati molto marginali, solo una ha determinato una fase piovosa significativa, precisamente intorno al giorno 18.

Anche dalle elaborazioni parziali della stagione invernale, sempre per le regioni meridionali, si ricava un 2° posto fra gli inverni più secchi, con circa metà delle precipitazioni accumulate finora rispetto alla norma. Una situazione che con ogni probabilità è destinata a risultare ancora più grave con l’arrivo dei dati definitivi relativi al mese di febbraio, quando in queste regioni verrà probabilmente superato il dato negativo dell’inverno 2016, che attualmente occupa il primo posto.

Significativi anche i livelli complessivamente raggiunti finora dalle temperature medie nel corso dell’inverno, che al momento si prefigura come il 5° più caldo a livello nazionale, e il 3° più caldo se si prendono in considerazione solo le regioni settentrionali. Al Centro Italia, rispetto all'inverno scorso, +1,3 gradi di media e 32% di piogge in meno.

Benché per dati definitivi e completi sia necessario aspettare la fine del mese, lasciano poco spazio all’ottimismo anche le notizie relative al mese di febbraio: i dati preliminari rivelano infatti che in Italia quello del 2020 potrebbe essere destinato a passare alla storia come il mese di febbraio in assoluto più secco dall’inizio delle rivelazioni.