Altaroma 2018. Cappe e revival per le collezioni Autunno Inverno
La sfilata di Sabrina Persechino taglia il nastro di Altaroma
di Tiziana Galli
Poche le novità per la nuova stagione invernale che si preannuncia colorata e ricca di reinterpretazioni storiche. Sfide creative o scarsezza di idee? Ai posteri l’ardua sentenza.
Taglia il nastro di Altaroma la sfilata di Sabrina Persechino con una collezione Autunno/Inverno caratterizzata da linee pulite e tagli laser.Uno stile riconoscibile quello della stilista architetto che imposta i suoi capi con la stessa logica stilistica di una costruzione edilizia: forme rigorose, arricchite con ripetute decorazioni di grafica vettoriale per abiti, jumpsuit, capi spalla bianchi, neri, verdi, corallo e cachi, asciutti e senza ridondanze. Agli antipodi le costruzioni della maison Roberto Capucci per la collezione prêt à porter Autunno Inverno 18-19. Il marchio, ormai di proprietà della dott.ssa Paola Santarelli, pur rimanendo fedele alla propria identità, si adatta ai tempi e si apre al mercato odierno sotto lo sguardo vigile del maestro, che si concede ancora interamente per le sole creazioni gran soirée. Il marchio mantiene le proprie caratteristiche forme scultoree adeguandole ai tempi e alle esigenze di un mercato più giovane, scegliendo di dedicarsi esclusivamente alla creazione di abiti, ignorando gli accessori. Al chiostro dell’Angelicum sfila il “Creative District” di Antonio Falanga e Grazia Marino per una scuderia di sei creativi che vagheggiano il sogno di un ritorno dell’alta moda a Roma. Fiore all’occhiello della squadra la designer Irene Mattei, per il brand “Asia Neri”, che cresce verticalmente nelle sue ultime creazioni caratterizzate da leggerezza e qualità dei materiali. La stilista disegna una femminilità delicata ma volitiva di ispirazione ispanica, con abiti dai colori forti che cadono morbidi ma sensuali. Broccati e panier rinascimentali arricchiscono le forme con garbo e sussurrata civetteria. Interessanti le felpe istoriate di strass e lustrini del brand “Sosud Ouverture” e le reinterpretazioni barocche di Dàvorin Cordone, stilisti giovanissimi che si affacciano ora al mondo della moda impegnati nella ricerca di una personale identità stilistica.
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