Roma
AltaRoma 2020, l'edizione virale: sfilano costumi da sposa e la lana sensuale
Terzo e ultimo giorno di AltaRoma 2020: l’edizione più virale della manifestazione romana della moda si è conclusa con presenze centellinate ma tanto web
di Tiziana Galli
Altaroma 2020: coerente, puntuale ed efficace. Promossa.
Si è conclusa l’edizione più virale della manifestazione romana della moda: presenze centellinate ma tanto web. Ha sopperito alla visione in presenza l’opportunità virtuale di seguire le passerelle in streaming totalizzando un riscontro di pubblico di oltre 20.000 utenti unici nel corso della tre giorni. Forse è questa la strada del futuro?
Nella giornata di giovedì 17, per Showcase, il progetto contenitore di Altaroma, sono alllestiti i bridal swimsuit, di “Monica Campri Beach Couture”, costumi da sposa semplici, intarsiati o con strascico, per chi sogna di sposarsi in spiaggia, mentre bikini, tankini e costumi guêpière completano lo stand del brand romano nato nel 2018.
I capi dalla lavorazione sartoriale, sono leggerissimi e a taglio vivo, o rigorosamente doppiati e rifiniti con gioielli, rouches e strighe. Si tratta di un beachwear che, creando pezzi unici, va oltre il prêt à porter per considerarsi a pieno titolo couture.
Riesce a rendere sensuale persino la maglia di lana lavorata a mano, la designer campana Arianna di Maio, che presenta, per il suo omonimo brand, una collezione fresca, accattivante e disinvolta dai toni delicati ma avvolgenti. Beige, gianduia, celeste polvere e nero per gillet, top e golfoni realizzati con un mix di lavorazioni artigianali che vanno dai ferri all’uncinetto, passando per una tecnica sperimentale d’intreccio. La designer produce personalmente i capi della collezione che, a volte, sono ulteriormente decorati con jais di pietre dure.
Partecipa con una collezione di calzature ispirate a Buenos Aires il brand “Ricagno”, dell’omonima designer Fabiana Ricagno. Scarpe, prodotte in Italia e rigorosamente artigianali, che vestono come abiti; tacchi gioiello, piume di struzzo e fiori di organza rifiniscono un accessorio che smette di essere tale per diventare protagonista di un outfit. Classiche e contemporanee al tempo stesso non vestono una donna qualunque, serve carattere.
Propone tagli anni ’70, perfettamente attualizzati, Edoardo Gallorini, il designer veneziano che per la sua collezione si ispira ai ricordi d’infanzia e all’immagine dei vestiti della madre. Usa tessuti pregiati, rifinisce dettagliatamente e rinnova le stampe, che disegna personalmente, interpretando in chiave fumettistica quadri e affreschi cinquecenteschi veneziani.
Presenta la collezione MAREA, minimale e completamente ispirata alla natura, la designer del gioiello Sabrina Facchetti, che propone materiali ecologici e progetta in 3D per un’ulteriore attenzione verso il pianeta.
“Gretel Z” espone un estratto della sua collezione P/E 2021“The Nynf”, ispirata alle magiche e delicate creature che animano i racconti mitologichi. Gli abiti, dai tagli morbidi, sono realizzati con sete italiane e viscose stretch francesi e ricercano una femminilità sensuale ma fresca. I colori: ottanio, rosa, rosa shocking e bianco.
Sfila nello spazio Field Caterina Moro con “S.U.D.” la collezione P/E 2021 fresca e giovane, ispirata ai colori della Puglia. Eleganza e sartorialità si coniugano con tagli netti e puliti ammorbiditi da delicati plissè. Un’allure romanticamente agile veste una femminilità sofisticata e mai banale. Si lancia con “Cartomanzia” Leo LSD che propone una linea dinamica e ironica Ispirata agli arcani maggiori dei Tarocchi.
Ed è nel giardino di Palazzo Brancaccio che, per il ciclo #Rome is my runway #3, in chiusura di manifestazione, sfilano in passerella le collezioni di Morfosis, Feelomena, Valentina Poltronieri, Maria Sapio.