Roma

Altaroma decolla, tanto prêt à porter, poca alta moda. Vincono i baby stilisti

Silvana Mangano ispira Camillo Bona, stupiscono le collezioni di Show Case

di Tiziana Galli

Altaroma gennaio 2018, decolla la kermesse romana con tanto prêt à porter, poca alta moda e tanta ricerca, per un bilancio del primo giorno estremamente positivo.

 

Vince su tutto il progetto espositivo "Show Case" dove artigianalità e stile si fondono in un perfetto equilibrio: ambientato in un piccolo spazio del Maxxi, lo Show Case è ideato da Altaroma e da ICE Agenzia con l'intenzione di dare risalto ai brand italiani fondati negli ultimi dieci anni. Un ponte ideale tra giovani creativi, pubblico, stampa e buyer: trampolino di lancio per quei designer che non si vogliono ancora bruciare solcando prematuramente le passerelle. Perizia tecnica, ricerca e sensibilità estetica caratterizzano le collezioni presentate.
Gilberto Calzolari, con un'esperienza personale quasi ventennale e un percorso solcato negli uffici stile di Marni, Valentino, Armani e Miu Miu, presenta una collezione interamente Made in Italy e completamente ispirata all'Amore. Amore per il suo lavoro. I suoi capi urban fusion interpretano in chiave romantica una donna dalla femminilità chic e contemporanea al tempo stesso. La sua ricerca di nuovi accostamenti cromatici, che si muovono tra il bluette e il senape con puntate verso il bordeaux, mira a creare un nuovo linguaggio estetico dove al centro c'è l'esaltazione di quella che Calzolari definisce "una nuova banalità". "Un abito ogni giorno deve poter scendere per strada", altrimenti è fine a se stesso, sottolinea il designer, interpretando la "banalità" come sinonimo di efficace "vestibilità".

Sempre fedele alla propria identità ecologica è il brand "Casamadre", composto da Alessia Crea e David Parisi. Il brand propone capi di couture à porter direttamente prodotti in casa e realizzabili su misura. Benedetta Bruzziches, ormai rinomatissima sui red carpet, ha presentato la sua collezione di borse totalmente Made in Italy realizzate per lo più a Caprarola, con l'intenzione di esaltare e salvaguardare gli artigiani del territorio. Di ispirazione classica, ma rivisitati in chiave moderna i gioielli di Anna Porcu che vengono realizzati con antichi cammei montati su cuoio grazie alle sapienti mani degli orafi artigiani toscani.

Dalle esposizioni alle passerelle la giornata si compiace della collezione di Camillo Bona che celebra una femminilità un po' retró centrata interamente sulla figura iconica di Silvana Mangano. Una donna diva, faraonica, elegante e sensuale che si scopre maliziosamente con una serie giochi di trasparenze. Una seduzione fatta di toni delicati e tessuti leggeri, ricca di veli e drappi di sicura presa su un pubblico mediorientale.

Fa un salto di qualità Filippo Laterza con la sua nuova collezione interamente dedicata all'Oriente: la ricerca di nuovi volumi, attinge ai grandi del passato reinterpretando in un un'ottica personale abiti di grande impatto visivo. Ricca di spunti e suggestioni la passerella del corso di "Culture e tecnologie della moda" degli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Roma, dove, nella maggior parte dei casi, l'utilizzo dei materiali poveri non toglie nulla, anzi forse esalta, la purezza delle forme e lo studio della vestibilità dei capi.