Roma

AltaRoma sfida la crisi col lusso Rosso, nero, velluti e opulenza

di Tiziana Galli

E’ con l’immagine di un boudoir francese che si apre la prima giornata di AltaRoma. E nella Galleria d’Arte Benucci, in via del babbuino, tra le sculture di De Chirico, Mitoraj e Botero e le tele del Tiepolo e del Signorelli, che Anton Giulio Grande presenta la sua collezione di Houte Couture.
Una donna colta ma trasgressiva riempie uno spazio ridondante ed opulento ricco di colore e suggestione. Oro, oro e ancora oro, negli specchi, nelle consolle e nelle cornici, fa da quinta alla rappresentazione di una femminilità provocante e senza mezzi termini, che lascia poco all’immaginazione. Rosso, nero e tanto “nude look” vestono una donna cortigiana che si muove con disinvoltura tra sete, velluti e pizzi macramè, lavorati “semplicemente” con piume di struzzo.
Dalla corte di Maria Antonietta con un passo indietro nel tempo e spazio approdiamo al Cinquecento in casa Tudor con la sfilata di Raffaella Curiel a Palazzo delle Esposizioni, in via Nazionale. Lusso portato all’estremo sottolineato da ornamenti opulenti e al contempo raffinati. Velluti, sete e damascati, impreziositi da gioielli ridondanti ed enormi, solcano e sottolineano le profonde scollature.

Ma nella moda si sa, “tutto è vero e nulla è vero” se, simultaneamente, sfilano mannequin ingabbiate in colli alti e all’occorrenza rifiniti da colletti inamidati e bianchissimi per poi finire con giro vita strizzati che esaltano i fianchi e bilanciano la figura restituendo alle immagini una sensualità che contrasta con la scelta delle calzature a pantofola o delle calze traforate.
Nero, cipria, salvia, e porpora delineano il trend della stagione invernale, e poi, chi gli intarsi con le pietre preziose non se li può permettere, non  disperi perchè, infondo, ancora prima di Shakespeare già esistevano i mercatini dell’usato.