Roma

Altro che cerimonia, confetti e fiori. Il Papa: "Per sposarci ci vuole coraggio"

Il sacramento del matrimonio comporta un impegno preciso: "si ama come ama Dio, per sempre". Lo ha ricordato Papa Francesco nell'Udienza Generale del mercoledì. "Ci vuole coraggio, per questo ai novelli sposi dico: 'i coraggiosi'", ha rivelato il Pontefice. "Ci vuole coraggio per amarsi come Cristo ama la Chiesa. Gli sposi debbono essere coraggiosi abbastanza per portare questo mistero in 'vasi di creta'", ha spiegato citando l'immagine usata da San Paolo nella seconda lettera ai Corinzia. "Per questo - ha spiegato Bergoglio - gli sposi coraggiosi sono una risorsa essenziale per la Chiesa: Dio li benedica mille volte per questo".
"Ogni matrimonio - ha continuato poi Francesco - va sulla strada dell'amore che Cristo ha con la Chiesa. E' grande questo... Voi mariti lo sapete? Dovete amare le vostre mogli come Cristo ama la Chiesa". Dunque, "il sacramento del matrimonio è un grande atto di fede e di amore: testimonia il coraggio di credere alla bellezza dell'atto creatore di Dio e di vivere quell'amore che spinge ad andare sempre oltre, oltre sè stessi e anche oltre la stessa famiglia". Insomma, "non è semplicemente una cerimonia che si fa in chiesa, coi fiori, l'abito, le foto...", ha osservato aprendo la catechesi dedicata "direttamente alla bellezza del matrimonio cristiano". "La Chiesa stessa - ha assicurato - è pienamente coinvolta nella storia di ogni matrimonio cristiano: si edifica nelle sue riuscite e patisce nei suoi fallimenti". "Dobbiamo - ha suggerito alla folla dei fedeli - interrogarci con serietà: accettiamo fino in fondo, noi stessi, come credenti e come pastori anche, questo legame indissolubile della storia di Cristo e della Chiesa con la storia del matrimonio e della famiglia umana? Siamo disposti ad assumerci seriamente questa responsabilita'?".
Secondo Bergoglio, inoltre "la decisione di sposarsi nel Signore implica una dimensione missionaria". "La celebrazione del sacramento - ha scandito - non può lasciar fuori questa corresponsabilita' della vita familiare nei confronti della grande missione di amore della Chiesa. E cosi' la vita della Chiesa si arricchisce ogni volta della bellezza di questa alleanza sponsale, come pure si impoverisce ogni volta che essa viene sfigurata". La Chiesa, stessa, del resto, "per offrire a tutti i doni della fede, dell'amore e della speranza, ha bisogno anche della coraggiosa fedelta' degli sposi alla grazia del loro sacramento". E' cioe' "il popolo di Dio" che e' incoraggiato e sostenuto dal quotidiano cammino nella fede, nell'amore e nella speranza" che compiono gli sposi, "con tutte le gioie e le fatiche che questo cammino comporta in un matrimonio e in una famiglia".
 "La rotta - ha sottolineato il Pontefice - è cosi' segnata per sempre: Cristo non cessa di prendersi cura della Chiesa, per togliere dal suo volto umano le macchie e le rughe di ogni genere". "E' commovente e tanto bella - ha quindi concluso - questa irradiazione della forza e della tenerezza di Dio che si trasmette da coppia a coppia, da famiglia a famiglia".