Roma
Alzo zero e fuoco sui caldarrostai, il Codacons all'ultima crociata: “Fanno puzza, sono irregolari, poco igienici e pericolosi”
Ennesimo esposto a Procura, Nas e Municipio I per l'invasione dei venditori di caldarroste tra via del Corso, via Frattina e via della Croce
Il Codacons ha inviato una segnalazione a Procura della Repubblica, Nas, Comune di Roma e Municipio I in merito ai venditori ambulanti di caldarroste che, in queste settimane, affollano le vie del centro storico della capitale.
Scrive l'associazione nell'esposto: "La proliferazione di caldarrostai lungo le vie del centro di Roma, pur rispondendo a una tradizione autunnale popolare, determina l’occupazione di suolo pubblico con stand improvvisati, generando fumi e odori intensi che compromettono la qualità dell’aria e danneggiano la fruibilità degli spazi comuni".
L'invasione in via del Corso, via Frattina e via della Croce
E aggiunge: "La presenza di questi esercizi spesso non è regolata adeguatamente, risultando invasiva sia per i residenti sia per i turisti. In alcune vie del centro quali, a mero titolo indicativo, Via del Corso, Via Frattina e Via della Croce - strade che storicamente sono affollate di romani e turisti - si manifesterebbero alcune forme di irregolarità quali collegamenti elettrici spesso improvvisati e non conformi alle normative, che aumentano il rischio di corto circuiti e incendi, mettendo in pericolo i cittadini. Parrebbero inoltre mancare del tutto sia le attrezzature adeguate per il contenimento delle bucce e dei residui delle castagne, con conseguente accumulo di rifiuti sui marciapiedi, sia le corrette condizioni igieniche per la conservazione degli alimenti, con l’esposizione delle castagne alle polveri e alle intemperie, che comprometterebbero la qualità del prodotto venduto".
Le verifiche richieste
Per il Codacons, "E’ necessario quindi verificare il rispetto delle normative igienico-sanitarie da parte dei venditori ambulanti di caldarroste e, ove necessario, applicare le sanzioni previste dalla legge, controllando anche l’utilizzo della rete elettrica e inibire eventuali collegamenti abusivi che comprometterebbero la sicurezza e causerebbero disagi economici agli abitanti della zona o agli esercenti".