Roma

"Ama in borsa". "No, non è in progetto". Scintille tra Campidoglio e Fortini

Gestire il ciclo dei rifiuti della più grande città d'Italia, forte di un contratto quindicinale con il Comune di Roma: per Ama la quotazione in borsa sarebbe una scommessa vincente e il presidente Daniele Fortini si lascia sfuggire alla stampa il progetto. Peccato che in Campidoglio, che di Ama detiene il 100%, nessuno sappia nulla.
Complice l'assenza di Ignazio Marino, ancora negli Stati Uniti, è il vicesindaco Causi a riferire ad un'assemblea capitolina lasciata sgomenta: " La Giunta capitolina non ha nessuna intenzione di produrre delibere sull'assetto societario della società Ama. Non è nel programma della Giunta. Oggi parliamo di affidamento e di come riorganizzare il ciclo dei rifiuti a Roma.
E' legittimo e comprensibile che un amministratore per fedeltà aziendale, per valorizzare la propria azienda, possa sperare che la natura societaria di quest'azienda possa cambiare ma non è lui a decidere ma il consiglio comunale con atti specifici. E questa cosa la Giunta capitolina non ha in mente di farla - ha aggiunto Causi - Semmai domani qualcuno volesse portare in quest'Aula la proposta di quotare in borsa una società del Comune di Roma dovrebbe farlo con un atto specifico. Se poi qualcuno lo farà questo qualcuno non sarò io. Io un po' di senso della misura ce l'ho"

Una presa di posizione forte che costringe il presidente della municipalizzata che attende di vedere rinnovato entro il 27 settembre il contratto di servizio, ad un doveroso dietrofront: "Nessuno studio, progetto o iniziativa di quotazione in Borsa è in corso - chiarisce il Presidente di Ama Daniele Fortini - né lo sarà se non per esplicito mandato dell'Amministrazione Capitolina”.

Una toppa che è peggio del buco e che spinge Forza Italia a chiedere le dimissioni di Fortini: "Che Roma sia ormai senza governo lo stiamo denunciando da mesi, ma adesso si stanno superando i limiti - dichiara il Coordinatore forzista Romano e Capogruppo in Assemblea Capitolina Davide Bordoni - Se un’azienda del Comune di Roma annuncia la quotazione in borsa e l’Assessore competente non sa nulla è un fatto molto grave, che segna la marginalità totale della Giunta. Ritengo, come ho espresso chiaramente in Aula durante l’Assemblea Capitolina che sono, a questo punto, inevitabili o le dimissioni dell’Assessore Estella Marino o quelle di Fortini”.

La discussione sulla quotazione in borsa provvoca uno strappo ancor più forte di Sel che aveva giù minacciato non solo di lasciare la maggioranza, ma di passare addirittura all'opposizione: "Sarà un voto negativo anche alla luce delle dichiarazioni ideologiche di Fortini e Causi che annunciano uno scenario di privatizzazione molto più serio di quello che noi immaginavamo, come ad esempio la quotazione in borsa - afferma il capogruppo di Sel, Gianluca Peciola - Si vuole regalare ai privati la ricchezza potenziale del ciclo dei rifiuti. Fortini mi sembra si stia dimostrando un bravissimo professionista ma deve decidere cosa vuole fare - ha aggiunto Peciola - Se vuole fare politica lascia il posto. Se vuole continuare a fare dirigente grande azienda deve rispettare il programma elettorale e il mandato che gli viene consegnato. Dovrebbe contenere le proprie dichiarazioni"."