Roma

Ama vandalizzata, smontate le marmitte ai mezzi. Raggi: migliaia di € in fumo

La denuncia della raggi arriva all'indomani dell'annuncio dell’avvio delle procedure per lo stato di agitazione

Marmitte smontate e serbatoi svuotati, venti camion dell'Ama vandalizzati. La denuncia arriva dal sindaco Raggi che pubblica le foto su fb.

"Hanno smontato le marmitte, svuotato i serbatoi e abbandonato tutto sul piazzale dove i mezzi dell'Ama erano pronti a partire per la raccolta dei rifiuti nel VII Municipio. Nella foto vedete quello che hanno lasciato i vandali che la scorsa notte hanno manomesso 20 dei 27 camion della sede di via Ettore Gabrici". Lo scrive la sindaca di Roma Virginia Raggi sul suo profilo Facebook.

"Non ci siamo persi d'animo - aggiunge - e abbiamo trasferito altri furgoni da altre sedi. Ma - vi assicuro - e' davvero difficile andare avanti e fare fronte ai continui atti di sabotaggio o semplice vandalismo. Da novembre 2017 ad oggi, sono stati oltre 270 i contenitori stradali (cassonetti e campane) Ama bruciati, con punte di circa 100 in ciascuno dei due municipi X e VII. Centinaia di migliaia di euro andati in fumo. Comunque gli autori di tutti questi atti siano sicuri di una cosa: non ci fermeremo. Pensano di colpire questa amministrazione ma arrecano un danno a tutti i romani. Noi andiamo avanti".

La segnalazione della prima cittadina arriva all'indomani dell'annuncio, da parte dei sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti, Fiadel, dell’avvio delle procedure per lo stato di agitazione dei lavoratori Ama, che precedono la proclamazione dello sciopero.

Le sigle sindacali hanno spiegato che: “Le condizioni di lavoro per strada e negli impianti peggiorano, l’azienda continua ad assumere decisioni unilaterali e in alcuni casi contrari agli impegni assunti, i progetti sull’implementazione della differenziata non prevedono risorse aggiuntive ma sono portati avanti tappando i buchi e creandone di nuovi in altre zone. La situazione è diventata insostenibile. In Ama si susseguono tavoli di trattativa in cui il management non dà risposte, rimandando la risoluzione dei problemi. L’amministrazione Raggi non ha nemmeno tenuto fede agli impegni presi sulle delibere 52 e 58 del 2015, per scongiurare la privatizzazione di altri pezzi di servizio pubblico e permettere di sostituire con nuove assunzioni almeno il personale collocato a riposo”.