Amatrice, economia locale in ginocchio: 200 mila prosciutti in malora
Trenta dipendenti, la Sano che lavora maiale ha le celle frigorifere spente
dal nostro inviato
AMATRICE – Morto il turismo con l'hotel Roma divenuto simbolo della distruzione, anche l'economia del territorio amatriciano è in ginocchio. Duecentomila prosciutti amatriciani a rischio, tonnellate di guanciali e salumi potrebbero essere compromessi, prodotti per un valore di milioni di euro.
Trema la Sa.No, la prima azienda italiana per la produzione di guanciale e di Prosciutto Amatriciano I.G.P., sulla via Salaria al km 141,900, nel territorio del comune di Accumuli, uno dei paesi più devastati dal sisma. La struttura è agibile ma il movimento delle scosse del terremoto ha danneggiato le tubature del gas che alimenta le celle frigorifere. “Per sicurezza l'erogazione del gas è stata interrotta e i frigoriferi sono rimasti spenti: stiamo facendo il possibile per rimettere tutto in moto in tempo per non rovinare la produzione”, spiega il titolare Gianfranco Castelli.
Lo Stabilimento, nato nel 1984 come piccolo laboratorio di carni suine, è diventato negli anni, una realtà imprenditoriale di eccellenza. Con circa trenta dipendenti, Sa.No è il primo produttore in Italia del prosciutto amatriciano e del guanciale e l’azienda più innovativa dell’Italia centro-meridionale.
Grazie alla collaborazione degli anziani artigiani del posto, Gianfranco Castelli ha portato avanti un grande lavoro di riscoperta delle radici e delle tradizioni dei maestri norcini che rischiavano di essere perdute col passare degli anni.
Oggi il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali annovera nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali ben cinque prodotti SANO.
(Valentina Renzopaoli)