Roma
Amatrice, ricostruzione infinita: il sindaco Cortellesi: “Ora la ripartenza”
Il 24 agosto, 6 anni dalla prima scossa tremenda: “Siamo al 16-17% bloccati da inesperienza e burocrazia”. E sulla Regione Lazio...
“No la polvere no”.... Il segnale della tragedia: era il 24 agosto del 2016, quando una scossa del sesto grado ha raso al suolo Amatrice. Oggi Giorgio Cortellesi, l'uomo che allora entrò per primo in paese alla ricerca dei figli, è dal 2021 sindaco di Amatrice.
Il tempo passa la polvere resta, come quella nascosta sotto il tappeto di una ricostruzione che doveva essere rapida ed è invece divenuta uno dei tanti “riti italici”. Cortellesi, a 6 anni di distanza dalla prima scossa mette le carte in tavola: “Sì siamo indietro ma quest'anno ci sarò una ripartenza incredibile, eravamo al 15% ora siamo al 16-17”. E sotto la polvere c'è l'inerzia delle istituzioni, le promesse, la burocrazia, il Covid e i cambi di commissario.
Sindaco, lei è di Amatrice. Non le viene un senso di rabbia di fronte ai cantieri? Perché c'è voluto tutto questo tempo?
“Sono nato e cresciuto, poi andato via per motivi di lavoro. Come tecnico seguo ciò che accade dal primo giorno ma questo è stato un terremoto particolare perché ha avuto tre ripartenze. Dopo la prima scossa, siamo partiti con le ricognizioni e poi di nuova da zero con la scossa del 19 gennaio. Poi Amatrice non è solo il “cuore, ci sono 69 frazioni e gli interventi normativi hanno farfugliato dall'inizio. Aggiungiamo pure che tutti i proprietari delle case si sono affidati a tecnici del luogo e pochi studi tecnici si sono accaparrarti tanto lavoro. E non potevano avere esperienza perché la burocrazia tende a bloccare, in ogni terremoto vengono riscritte le procedura. Tutti gli studi si sono dovuti resettare e imparare un nuovo modo d'operare. Ora stanno riuscendo a portare a termine i lavori. Qualche numero? Su 7 mila abitazioni 3-4 studi hanno il 90% dei lavori, quindi più o meno 200 incarichi”.
Ci sono responsabilità da parte della Regione Lazio?
“Eh questa è una domanda difficile, mi avvalgo della facoltà di non rispondere”
E invece della struttura commissariale?
“Debbo dire che questo commissario ha recepito le esigenze del sisma e ha fatto importanti interventi normativi, non ultimo il 20% di costo convenzionale per il contributo e poi ha integrato i bonus fiscali col contributo. Debbo dire che si muove bene”.
Lei ha annunciato un'operazione operazione trasparenza per l'anniversario della prima scossa. Basterà?
“Vorrei che non fosse solo il momento del ricordo ma motivo di ripartenza e di esporre ai cittadini quanto si sta facendo e ora e negli anni a venire. Con il report verrà documentato lo stato attuale e ciò che partirà. Poi c'è una cosa di cui vado fiero: stiamo ristrutturando la torre simbolo di Amatrice e che scandirà il tempo, una specie di orologio della ricostruzione”.
La lettera aperta del sindaco Giorgio Cortellesi
Ai tanti visitatori, ai giornalisti, agli esperti, ai cittadini che verranno a trovarci questa estate, in occasione dell’anniversario del terremoto, o per semplice vacanza, gita turistica, chiedo una sola cosa: alzate lo sguardo e vedrete un importante cambiamento rispetto al passato: non più solo macerie, ma cantieri attivi, gru in movimento, operai e tecnici al lavoro. Vita che riprende a pulsare.
I numeri parlano chiaro. Ricostruzione pubblica: nel centro-storico, 8 cantieri attivi. Ricostruzione privata (centro storico): 6 cantieri avviati (2 operativi e 4 approvati). Frazioni: 332 cantieri attivati.
Ad Amatrice c’è un cartello, in prossimità del primo centro commerciale, che dice “la città degli italiani”. E infatti, gli italiani dopo il terremoto che ci ha devastati, sono stati generosi, sono stati molto vicini, ci hanno abbracciato, ci hanno sommerso di aiuti, sostegni, donazioni. E per questo non finiremo mai di ringraziare tutte le istituzioni, le associazioni, il mondo del volontariato, la Protezione Civile, i cittadini, e anche gli attori, gli sportivi, gli artisti, che si sono impegnati in una grande e commovente azione concreta di solidarietà. E a questi italiani vogliamo parlare, visto che il 24 agosto si avvicina. Quel giorno sarà ancora una volta, come sempre, il giorno del ricordo, della memoria. Faremo silenzio. E sarà il nostro silenzio. Nessuno potrà togliercelo. Ma quello che non vogliamo è che quella data, si possa trasformare in un’occasione per stucchevoli passerelle e strumentalizzazioni. Noi non siamo in campagna elettorale e non dobbiamo intestarci vittorie a tutti costi, non è quello il nostro stile.
Ma prima e dopo abbiamo il dovere di parlare, raccontare il nostro lavoro, e i fatti compiuti: rendere pubblico ciò che stiamo facendo e ciò che abbiamo avviato per far rinascere, ripartire una città, la nostra, sia come cantieri, attività mirate allo sviluppo e al ripopolamento della nostra terra.
Perché Amatrice è anche e soprattutto la città degli amatriciani, la città con le sue 69 frazioni, la città di chi ha resistito, di chi c’è e di chi vorrà esserci. Per questo intendiamo far sì che torni ad essere un posto dove vivere bene, investire, mettere su famiglia. Insomma, capace di programmare il futuro. Una città all’altezza della sua bellezza, della sua storia, cultura, delle sue risorse naturali, paesaggistiche, delle sue potenzialità. Da quando ci siamo insediati abbiamo sempre avuto una stella polare, un grande obiettivo da perseguire: Amatrice da luogo del dolore a luogo della rinascita. E abbiamo sempre detto che la ricostruzione oltre a essere fisica, deve essere morale, culturale, sociale. E ciò implica un faticoso quanto fecondo, salto di qualità a 360 gradi: tradotto, vuol dire, cambio di passo. Un cambiamento che presuppone una condizione: ognuno deve fare la sua parte: amministrazione, istituzioni, cittadini, associazioni. Come stiamo facendo noi, lavorando fianco a fianco con la struttura commissariale, la regione, il Maxxi e tanti altri soggetti e associazioni. Tutti con un progetto, una strategia, un sogno condiviso.
Abbiamo varato una grande CAMPAGNA DI INFORMAZIONE, un REPORT sullo stato dell’arte della ricostruzione, dei progetti in cantiere e sugli investimenti fatti. Lo abbiamo chiamato “Amatrice-report” (hashtag #alzagliocchievediicantieri, #amatriceriparte). Con un messaggio: NON DIMENTICARE, BASTA ASPETTARE, LA RINASCITA E’ ORA. Siamo mossi da una consapevolezza, proprio in vista del 24 agosto: non bisogna mai scordare le nostre vittime, proprio per loro dobbiamo essere uniti, abbandonando sterili divisioni, i cittadini veri eroi del quotidiano che sono rimasti, hanno il diritto di sapere e di conoscere i numeri e i dati del processo ricostruttivo.
Un abbraccio a tutti. GIORGIO CORTELLESI