Roma

Amatrice, strade ancora inagibili. Il sindaco minaccia: “Chiudo il paese"

Arrivano le stalle provvisorie, ma Pirozzi osserva: "Se non si liberano le strade, farò evacuare la città"

“Sistemare i problemi di viabilità o verrà chiuso il paese”. Lascia poco spazio alle interpretazioni il messaggio lanciato dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, nel quotidiano bollettino mandato in onda sulla radio della cittadina.


"I problemi della viabilità sono problemi seri, se non si risolvono sarò costretto a fare quello che non ho fatto dopo il 24 agosto, evacuare la gente e chiudere il paese". Chiaro il messaggio del sindaco, alle prese con una nuova emergenza legata alle vie d'accesso principali ad Amatrice, di nuovo gravemente compromesse dopo la violenta scossa di terremoto del 30 ottobre.

Neanche la notizia dell'espletamento della gara per la fornitura delle stalle provvisorie da destinare agli allevatori del terremoto, e l'approvazione del nuovo decreto legge da parte del Consiglio dei Ministri, sembrano distogliere l'attenzione di Pirozzi da quello che è il problema principale: "Anche perché - dice ancora il sindaco - spiegatemi voi dove faccio passare stalle e fienili con le strade ridotte cosi'". Le vie, la Picente e la "Romanella"; sono inagibili per i crolli e per le frane, obbligando chi viaggia verso ad Amatrice a percorrere la lunga deviazione per Montereale, Poggio Cancelli e Campotosto. Proprio come i giorni successivi al terremoto del 24 agosto.