Amatrice, Zingaretti in tv ai funerali: paga la Regione. Le spese d'immagine
Affettuosità per Legambiente. 8 mila euro per la festa, ma a Grosseto che non è nel Lazio ma in Toscana
Argent de poche per i giornalini locali senza alcuna gara e poi un diluvio di affidamenti diretti a centri media, amici degli amici e amici storici. Ma ciò che colpisce nel file che riassume le spese di comunicazione e immagine 2016 del presidente della Giunta regionale del Lazio, Nicola Zingaretti, sono i soldi spesi per garantire la “diretta televisiva” del Governatore da Amatrice, luogo in cui è “corso” dopo la scossa del 24 agosto per dare il sostegno istituzionale alle popolazioni terremotate in occasione dei funerali. Costo della “comparsata” sul maxischermo: 12 mila e 500 euro. Oltre ovviamente Iva.
Attento, “onnipresente in tutti i territori di Roma e delle province”, come si è autodefinito il presidente Zingaretti quando ha annunciato la sua intenzione di ri-candidarsi alla guida del Lazio, il sistema di promozione dell'immagine del Governatore e della Regione, è tutti in un unico file al termine del quale si evince il monte spese-immagine pari a 1 milione e 776 mila euro.
Oltre alla beffa di Amatrice, dove la Regione ha speso 12 mila euro per “Affidamento diretto per la fornitura, allestimento e assistenza tecnica di materiale audio e video per un collegamento televisivo in luogo aperto al pubblico presso Amatrice per il funerale delle vittime del terremoto del 24 agosto 2016 “, la giusta attenzione per la montagna dei romani si sostanzia attraverso una campagna di comunicazione dal titolo “Amatrice solidale”, in cui la Regione ha impegnato altri 24 mila euro.
Ma la vera passione di Nicola Zingaretti è il food. Se poi è la realizzazione della “Guida ai sapori e ai piaceri della Regione Lazio” degli “amici” del quotidiano La Repubblica, le casse regionali si aprono. Come ormai abitudine, la concessionaria di pubblicità del Gruppo L'Espresso-La Repubblica, riceve anche nel 2016 la bellezza di 100 mila euro tonde tonde in pubblicità per sostenere un tour promozionale tra sedie e tavolini dei ristoranti romani e non solo ma poiché non basta, ecco che gli strateghi della comunicazione del presidente, “inventano” una presentazione della suddetta guida presso il Museo Maxxi, sostenendo i costi dell'evento con altri 13 mila euro.
In testa alla classifica delle spese di immagine, ci sono i 150 mila euro che la Regione ha speso in affidamento diretto alla controllata Lazio Innova per una fumossissima attività di realizzazione del “Progetto di comunicazione istituzionale 2016”. Non è chiaro come la società partecipata al 19 per cento dalla Camera di Commercio e che si occupa della progettazione e gestione “di azioni e programmi di aiuto per la crescita economica, l’accesso al credito, lo sviluppo del territorio e il sostegno all’innovazione”, con particolare riferimento all’attuazione della programmazione europea”, possa svolgere un compito così specialistico come la comunicazione istituzionale. Forse la Regione Lazio non ha comunicatori in grado di farlo? Oppure è più semplice pagare Lazio Innova che al suo interno ha risorse ben più capaci?
E sarebbe lecito chiedersi anche perché la Regione non ha affidato agli esperti di Lazio Innova anche la campagna di comunicazione per la donazione del sangue (174 mila euro più spicci) che invece ha gestito direttamente, pianificando in maniera chirurgica la distribuzione di spazi e soldi, dalle stazioni ferroviarie sino alle radio private come gli amici di Radio Rock. Le stesso radio che hanno avuto nel corso dell'anno passato 98 mila euro per mandare in onda spot per promuovere le mille occasioni che vengono dai fondi dei bandi europei.
Ma la sensibilità di Nicola Zingaretti si supera quando la Regione spende ben 85 mila euro per sostenere un convegno sulla giustizia, organizzato dalla Cosmec, società che ha chiamato a dibattere in una tre giorni di workshop il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri, l'ex procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio, Raffaele De Dominicis, il presidente del Tar del Lazio Carmine Volpe, sino al membro del Csm Luca Palamara e a una serie di presidenti di Sezione e membri del Consiglio di Stato. Chissà che ebbrezza proveranno i vari magistrati contabili nel sapere che la tre giorni al Salone delle Tre Fontane ha avuto come sponsor un ente come la Regione, oggetto dei loro controlli.
Dulcis in fundo delle spese per l'immagine, un bel bonifico da 80 mila euro che la Regione ha spedito all'associazione Gay Center per sostenere la Gay Help Line e la campagna informativa sul numero verde antiomofobia. Iniziativa lodevole lodevole che essere sommata al Roma Pride 2016, che ha avuto ben 30 mila euro e al Gay Village che di euro invece ne ha avuti solo 24 mila. In totale la potente lobby Lgbt ha avuto dalla Regione 134 mila euro. Sarà forse per questo che viene sistematicamente invitato alle inaugurazioni?
Infine, una disattenzione di tipo geografico: per la XXVIII edizione del Festival nazionale di Legambiente, l'assegno di Zingaretti è stato di 6 mila euro. Peccato che la festa era a Grosseto che, salvo nuova definizione di confini del Lazio, è ancora nella regione Toscana. Quando si dice che l'amicizia non conosce confini...
IL COMMENTO DEL CONSIGLIERE REGIONALE FABRIZIO SANTORI (FRATELLI D'ITALIA)
“Scarsa trasparenza, aggiramento delle procedure di spesa, favoritismi come Legambiente e lobby Glbt, sino alla vergogna in cui il presidente della Regione partecipa ai funerali delle vittime di Amatrice pagando un service televisivo affinché faccia la riprese PER IL MAXISCHERMO. Nelle spese del 2016 per comunicazione e immagine di Nicola Zingaretti, c'è la sintesi di come ha governato sino ad oggi il Lazio, puntando tutto sull'immagine e sull'uso disinvolto selle risorse regionali per costruire il network delle amicizie”.
E' questo il commento del consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Fabrizio Santori, che ha analizzato una ad una le spese sinora rintracciate dal capitolo di bilancio della Giunta regionale. “Da sempre siamo abituati ad un presidente che appare invece di essere - prosegue Santori – e ancora una vogliamo andare sino in fondo. Oltre alle prebende, vogliamo vederci chiari sull'affidamento a Lazio Innova, presentando immediatamente un accesso agli atti per conoscere obiettivi e beneficiari dei 150 mila, riservandoci di spedire tutte le carte all'Anticorruzione affinché vigili sulla correttezza delle procedure di spesa adottate. Il giudizio morale è pessimo: soldi mal spesi, scelte familistiche e obiettivi non documentati, rendono l'immagine del presidente sempre più opaca. Il milione e 700 mila euro spesi in questo modo gridano vendetta di fronte a una regione con il record di cassaintegrati e nuovi poveri. Da oggi Nicola Zingaretti è #immagina&distintivo".
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IL FILE CON TUTTE LE SPESE DEL 2016
LA DETERMINAZIONE PER IL MEGAWALL DI AMATRICE
LA CAMPAGNA PER DONARE IL SANGUE
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