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Roma
Ambiente, cultura e invenzione: ecco i protagonisti del Festival delle Scienze

di Maddalena Scarabottolo

L'ambiente, la cultura e l'invenzione sono i protagonisti della 14ª edizione del National Geographic Festival delle Scienze di Roma. Da lunedì 8 a domenica 14 aprile, l'Auditorium Parco della Musica di Roma farà da sfondo a conferenze, mostre, spettacoli e laboratori dedicati al progresso e all'innovazione della conoscenza.

 

L'iniziativa di quest'anno è stata dedicata al tema dell'invenzione perché nel 2019 si commemorano tre importanti anniversari che si pongono fortemente in rapporto alla scienza ed alla cultura: i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il 50° anniversario della conquista della luna e i 150 anni dall'invenzione della Tavola periodica degli elementi da parte di Dimitrij Mendeleev.

Il festival si pone come obiettivo quello di indagare come nasce un'idea e come può dare origine a un'invenzione. Verranno prese a modello quelle invenzioni che hanno, per ora, cambiato la storia dell'umanità. Aurelio Regina, Presidente Fondazione Musica per Roma, informa che il festival propone un'attività molto intensa e per questa caratteristica “sono già 15.000 gli studenti prenotati per le attività di questa edizione”. Afferma inoltre che “si deve puntare ad un lavoro di gruppo per fare in modo che il nostro paese torni a primeggiare nel mondo”.

Il Festival è impostato infatti come un lavoro di squadra, una simbiosi tra la scienza, l'arte e la letteratura. La volontà è quella di stimolare la cultura a fare sistema: un'occasione per creare un dialogo con le giovani menti attraverso un programma di spettacoli educativi che rendano il linguaggio della scienza un elemento accessibile. L'agenzia spaziale italiana, ad esempio, promuoverà tavole rotonde dove al centro dei dibattiti ci saranno tematiche d'interesse per i cittadini e la loro quotidianità. Tutte le iniziative organizzate dall'agenzia sensibilizzeranno alla conoscenza dello spazio, il luogo da cui partire per innovare il benessere del nostro pianeta.

Per tutti gli incontri, mostre, proiezioni e laboratori il pensiero comune è quello di favorire la cultura senza distinzioni. Non esiste la cultura umanistica e la cultura scientifica, ma queste dialogheranno per mostrarsi come un'unica cosa.

Il vicesindaco Luca Bergamo sostiene che “finalmente grazie a queste iniziative si sta superando ogni tipo di divisione nella cultura. Una scelta politica che va considerata di rilevanza anche nazionale. Roma è una città dell'intelligenza“.

Vittorio Bo, direttore di National Geographic Festival delle Scienze, ha sottolineato questo aspetto dicendo che “pur essendo tutti diversi gli ambiti nei quali il Festival si muove, hanno un unico obiettivo comune”. L'invenzione sarà interpretata in modo non solo celebrativo ma soprattutto attivo, provando a immaginare delle idee che serviranno al nostro prossimo futuro. La progettazione sarà aperta e funzionale in modo che non rimanga solamente qualcosa di statico e in riferimento al periodo del Festival ma che possa servire come base di partenza per sviluppare progetti futuri. Bo ribadisce che dovrà essere “una settimana ricca di stimoli, rimbalzi e idee che serviranno da motore”.

Il focus principale delle proposte legate al nome di National Geographic saranno improntate invece sulla salvaguardia dell'ambiente. In particolare sarà analizzata la principale emergenza ambientale legata all'inquinamento delle plastiche monouso. Uno degli incontri prevederà anche la partecipazione di Marco Mengoni, ambasciatore italiano della campagna di sensibilizzazione di National Geographic “Planet or Plastic?”.

Il Festival, oltre che negli ambienti dell'Auditorium, sarà diffuso su tutta Roma: 39 biblioteche, Casa del Jazz, MAXXI, Bioparco, Musei scientifici, Sapienza Università di Roma, Università Tor Vergata e Università Roma 3, Teatro Valle e Teatro Argentina. Il programma completo è consultabile su: www.auditorium.com.

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