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Roma
Amianto, in fila per morire. Arriva lo psicologo: Sos asbestosi

Curare i malati del corpo e anche della mente, perché quasi sempre le persone colpite da malattie gravi, piombano nel tunnel della depressione o nel labirinto delle fobie. L'Osservatorio Nazionale Amianto, per aiutare ad affrontare i disturbi psicologici e psichiatrici legati all'insorgenza di malattie asbesto collegate, ha istituito un nuovo servizio gratuito di consulenza psicologia on line e un vero e proprio Dipartimento di Psicodiagnostica clinica e Psicopatologia secondaria correlata all'asbesto e all'esposizione di sostanze cangerogene negli ambienti di lavoro e di vita. Il servizio permette di raggiungere lo psicologo nel momento stesso in cui se ne sente il bisogno, ed è rivolto alle vittime, ai familiari e ai parenti coinvolti nella sofferenza legata alla malattia, ovvero alla paura di ammalarsi.
La nuova iniziativa verrà presentata nel corso del convegno organizzato presso l'Aula Consiliare del Comune di Monterotondo, sabato 21 maggio alle ore 17, al quale interverranno Ezio Bonanni, Presidente Nazionale ONA ONLUS, Alessandro Ruta, psicologo clinico, Paola Calvaresi, medico del lavoro, l’avvocato Pericle Calvaresi e l'architetto Giampiero Cardillo.
L'Ona ha scelto Monterotondo perché è la città nella quale aveva sede uno stabilimento che produceva materiali in cemento amianto, con molti casi di patologie asbesto correlate che hanno colpito lavoratori e cittadini. Al riguardo, verranno presentati i dati epidemiologici relativi all’esposizione nella regione Lazio e, in particolare, alla città di Monterotondo.
“L'Ona continuerà nel suo impegno concentrato prima di tutto sulla necessità della bonifica dall'amianto e dagli altri cancerogeni, per evitare ogni futura esposizione e quindi sconfiggere così queste patologie”, spiega l'avvocato Bonanni. “Tuttavia non si può dimenticare che ci sono state per decenni esposizioni professionali e ambientali ad amianto e ad altri cancerogeni, che hanno provocato, stanno provocando e provocheranno, purtroppo, decine di migliaia di altre vittime; è per questo che oltre alla ricerca nel campo biomedico, è necessario assistere coloro che si sono ammalati, che si ammaleranno e i loro familiari, anche con una parola di conforto e di sostegno e non solo con la chemioterapia e radioterapia: ecco perché stiamo incrementando l'azione e l'operatività del dipartimento di assistenza psicologica per le vittime dell'amianto e degli altri cancerogeni e dei loro familiari”.
Il dottor Alessandro Ruta direttore del Dipartimento, ha scelto affaritaliani.it per analizzare le patologie più frequenti nel malati oncologici e nelle vittime da esposizione all'amianto.

Quali sono i motivi che hanno indotto l'Ona a istituire un Dipartimento di Psicodiagnostica clinica e Psicopatologia secondaria correlata all'asbesto e all'esposizione di sostanze cangerogene negli ambienti di lavoro e di vita?
“Se si osserva la vasta letteratura scientifica relativa, in particolare, ai malati oncologici il dato sconcertante che salta agli occhi è la diffusissima presenza di disturbi psichiatrici e psicologici che peggiora la qualità della vita e diminuisce la risposta al trattamento. E' un dato certo che la malattia psichiatrica e psicologica possa addirittura influenzare negativamente l’evoluzione della malattia. Per questi motivi abbiamo deciso di mettere in campo strumenti per prevenire situazioni e ottenere un intervento di cura appropriato”.

Quali sono i disturbi che si possono manifestare in questi tipi di pazienti?
“Le psicopatologie più frequenti sono i disturbi dell'adattamento nel 27% dei casi, disturbi depressivi nel 23%, disturbi da ansia nel 10-15%, disturbi della sessualità e disturbi psicotici. Queste malattie fanno riferimento a criteri inseriti nei manuali diagnostici molto utilizzati. Tuttavia, si sta evidenziando che questi criteri non sempre riescono a focalizzare la diagnosi di altre patologie che esistono ma ancora non rientrano nelle tabelle Inail e che, invece, emergono attraverso altri tipi di criteri di valutazione”.
Di quali patologie si tratta?

“Elenco le più frequenti come l'ansa per la salute, la nosofobia (ossia il timore della malattia connessa alla paura di fare controlli), la tanotofobia, la negazione della malattia, la somatizzazione, la reazione d'anniversario (legata alla difficoltà di elaborare il lutto), la sindrome di demoralizzazione, alessitimia (ovvero la difficoltà di esprimere emozioni)”.

Ci sono disturbi caratteristici che riguardano le vittime da amianto?
“La differenza consiste nel fatto che questi disturbi possono insorgere sia in coloro che hanno contratto malattie gravi come quelle oncologiche, sia in coloro che sono stati semplicemente esposti in modo frequente e costante a cancerogeni come l'amianto. Infatti, in quest'ultimo caso, la consapevolezza dell'esposizione all'asbesto e l'idea che si possa contrarre malattie mortali, generano una tensione quotidiana. L'assetto psicologico si modifica perché si è portati a concentrare paure e timori, proiettare fantasie angoscianti di morte che non vengono più contenute da meccanismo di difesa, e che possono sfociare in fobie e depressioni”.

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