Roma
Amore, omosessualità e curiosità. Storia di una relazione fuori dal comune
“Strani amori”, storia di una relazione amorosa fuori dal comune: Fabio Croce torna in libreria dopo quasi venti anni
di Patrizio J. Macci
Amori diversi dal solito o dal comune, molto singolari, tali quindi da destare meraviglia, stupore, curiosità in uno spettatore. Strani, come da definizione del vocabolario, sono le relazioni e le loro dinamiche (spesso “pericolose”) raccontate da Fabio Croce nel suo romanzo “Strani amori”.
L'opera rompe un quasi ventennale silenzio dell’ultimo erede della storica famiglia di librai romani ancora in attività nel mondo dei libri come editore. Dall’ultima prova narrativa di Croce la freccia delle dinamiche amorose è andata avanti anni luce, i diritti civili delle coppie hanno trovato una formulazione giuridica (l’applicazione è tutt'altra cosa) ma le storie che si snodano e le loro conseguenze non possono essere congelate nell’arida formulazione di una legge, tantomeno il rispetto tra esseri umani. Questo è il cuore della vicenda intorno al quale ruota il protagonista Paolo, alla scoperta della possibilità di vivere diversi amori.
E’ una analisi esistenziale che si infila come uno stiletto nel costato quella lanciata da Croce, sembra la “sindrome del sorpasso” che ha colpito in passato parecchi movimenti di idee e sociali. Ora che tutto è stato raggiunto e ogni cosa è possibile e realizzabile davanti c’è solo il deserto infuocato che brucia sentimenti, parole e devasta esistenze. Non è una marcia indietro e neanche un ripensamento ma semplicemente una constatazione sul campo. Ogni relazione amorosa parte dal cuore ma coinvolge esistenze fatte di carne, impegni quotidiani, la vita insomma.
Troppo spesso questo viene completamente dimenticato in nome della libertà assoluta e della possibilità di concedersi una seconda o una terza vita, senza considerare i danni collaterali. Le unioni sentimentali cadono come alberi il cui cuore si è ghiacciato ma mai in nome della solitudine o della ricerca di un silenzio che sia meditazione o ricerca di sé. C’è solo l’incontinenza di avere nuovi contatti, come se la vita fosse una piattaforma social. La vera meraviglia è quindi che ci sia qualcuno come Croce che con uno stile che si rifa ai toni del pastello è qui a ricordarlo; la libertà non cancella la responsabilità e, come sosteneva Milan Kundera, “Einmal ist Keinmal”: si vive una volta, non esiste una prova generale della vita. Il tentativo di un secondo ciak si rivela spesso una pellicola sbiadita nella quale tutti hanno da rimetterci. Il dramma è che gli spettatori coincidono con gli interpreti ma una salvezza c'è per il protagonista. Il naufrago trova l'isola che non c'è.
Presentazione del volume a Roma sabato 16 novembre, ore 18, presso la Libreria LA FELTRINELLI Galleria Sordi di Piazza Colonna alla presenza dell’autore con un intervento di Imma Battaglia.