Analisi, corsa dei laboratori per accaparrarsi pazienti. La Regione taglia
Un provvedimento fissa la soglia minima di analisi annue a 200 mila per struttura
Analisi del sangue, ogni laboratorio deve realizzare un minimo di 200 mila esami all'anno altrimenti è costretto a chiudere. La decisione della Regione Lazio fa scattare la corsa al paziente.
La Regione Lazio mette da parte la qualità e premia la quantità. Un provvedimento segna la parola “fine” ai laboratori di analisi che annualmente effettuano meno di 200 mila esami. La scelta in materia di sanità della Regione è stata bollata da FederLazio come ingiusta e rischia di scatenare una corsa contro il tempo per i professionisti del settore. “Lo scenario futuro potrebbe essere verosimilmente l’accaparramento di analisi a qualsiasi condizione per arrivare alla fatidica soglia”, si legge nella nota di FederLazio. Ed è la dottoressa Claudia Tulimiero Melis, presidente di Ursap FederLazio a chiarire cosa si intende per “a qualsiasi condizione”: “Il rischio è di trovarsi davanti ad una corsa all’accaparramento di analisi per raggiungere la soglia minima. Tutto ciò ha come conseguenza un aumento della spesa pubblica, una corsa agli appalti assegnati anche senza gara, ma soprattutto un innalzamento del rischio di corruzione sia nel pubblico che nel privato, come puntualmente la cronaca, purtroppo, ci conferma”.
Un provvedimento che premia le multinazionali, che con una rete efficiente di laboratori offrono servizi più rapidi ai pazienti, e che mette in difficoltà le piccole realtà. Il rischio che specialisti del settore medico si ritrovino senza lavoro è altissima.
“Auspichiamo che l’antitrust si pronunci su questo provvedimento per determinare se sia legittimo o meno nell’ambito della concorrenza tra operatori del settore”, conclude la dottoressa Melis.