Roma

Andreotti, la politica e il Vaticano: il ricordo del Divo a 6 anni dalla morte

Il "Divo" Giulio e i rapporti con il Vaticano, il ricordo a 6 anni dalla morte

"È un cardinale prestato alla politica italiana", così qualcuno nel Palazzo chiosava con ironia il rapporto tra Giulio Andreotti (sette volte presidente del Consiglio) e il Vaticano. A cento anni dalla nascita dello Statista, più che di una consuetudine si può parlare di un lungo rapporto cementato dall’intelligenza politica .

 

"Per anni ha vissuto come fosse un segretario di Stato Vaticano permanente", chiosò Francesco Cossiga, per dire che tutto si poteva dire di Andreotti ma non che si muovesse senza cercare sempre e costantemente il confronto con il Vaticano, la Chiesa, i suoi governanti. "Andreotti ascoltava la Santa Sede e la Santa Sede ascoltava lui", disse in occasione dei suoi novant'anni il cardinale Ersilio Tonini, che raccontò delle tante amicizie che Andreotti poteva vantare oltre il Tevere. "Il suo più grande amico in Vaticano fu il cardinale Fiorenzo Angelini al quale venne affibbiato ironicamente il soprannome di Sua Sanità per i suoi rapporti con i medici e le case farmaceutiche. Un rapporto quello tra il Divo e i papi che non fu privo di momenti di attrito. In occasione del sesto anniversario della scomparsa dello statista e nell'anno del centenario della sua nascita, l’Associazione Giovane Europa e il Comitato Giulio Andreotti ne parleranno in un convegno su “Giulio Andreotti e la Santa Sede, la politica laica in sintonia con la missione della Chiesa”.

Interverranno S. E. Mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità Sant’Egidio e Gianni Letta, Presidente del Comitato Giulio Andreotti.

L’incontro si terrà lunedì 6 maggio p.v. alle ore 18:00, presso l’Istituto Luigi Sturzo in via delle Coppelle 35, a Roma.