Roma
Animalisti "inferociti" con la Coldiretti. “Salviamo cinghiali e lupi"
Le associazioni insorgono: “Gli agricoltori chiedono di sparare alla fauna, fermatela”
ENPA, LAV, Legambiente, LIPU, WWF Italia: tutte associazioni ambientaliste e animaliste contro la Coldiretti che ha chiesto di “sparare alla fauna italiana”.
“Siamo molto preoccupati dal clima di crescente allarmismo, alimentato dalla Coldiretti, nei confronti degli animali selvatici nel nostro Paese”, scrivono con una dichiarazione congiunta le associazioni. “Coldiretti nel chiedere al governo di recuperare vecchi testi normativi che consentirebbero agli agricoltori di sparare agli animali selvatici, cinghiali in primis, a prescindere dal periodo di caccia, dalle regole vigenti sulla tutela della fauna e da quelle sulle armi, strumentalizza l’inerzia e la mala gestione faunistica degli Ambiti Territoriali di Caccia e delle Regioni e mette a rischio la normativa nazionale a tutela degli animali selvatici e la sicurezza dei cittadini che fruiscono della natura in boschi, campagne e agriturismi. Con questa ‘chiamata alle armi’, la Coldiretti peraltro sbaglia completamente bersaglio: non sono certo i lupi o i cinghiali i responsabili delle difficoltà del settore”.
Secondo le associazioni, la Coldiretti è colpevole di “alimentare, consapevolmente o meno, l’aggressione contro la natura e il bracconaggio purtroppo ancora molto diffuso in Italia”, scrivono. “Lupi, orsi, aquile, caprioli, tortore, storni, cinghiali, lepri o fagiani andrebbero ridotti a poche presenze. La sua è un’idea di futuro che fa a cazzotti con le infinite evidenze scientifiche relative all’urgenza di tutelare un ambiente naturale sano per proteggere l’umanità stessa”. In realtà sono i pesticidi i veri nemici della salute e dell’economia di consumatori e agricoltori, secondo Enpa, Lav, Lipu, Legambiente e Wwf Italia.
““Chiediamo alla Coldiretti di cambiare bersaglio e di impegnarsi su ciò che davvero uccide la vita e l’agricoltura: i pesticidi. Al Governo rivolgiamo invece la richiesta di impegnare tutti i suoi organismi per attivare finalmente efficienti controlli per la “gestione faunistica” di Regioni ed Enti delegati, la cui inadeguatezza trova conferma nel numero di procedure d’infrazione e di nuovi casi Pilot avviati dalla Commissione Europea in relazione all’applicazione in Italia delle direttive europee a tutela degli animali selvatici”.