Roma

Anita Ekberg si prende la sua rivincita. In fila per un selfie davanti alla megafoto

di Carlotta Marongiu
 
Sara Iannone instancabile e impeccabile riceve ancora una volta il suo parterre di nobiltà romana vera e finta, politici in incognito, attori e stelline in cerca di fortuna nei saloni di Palazzo Ferrajoli, a piazza Colonna, di fronte Palazzo Chigi.
Gli onnipresenti principi Giovanelli Marconi, il garbato padrone di casa marchese Giuseppe Ferrajoli, il maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, Maria Monsè vestita da fatina “la bacchetta è di mia figlia Perla, me l’ha data mentre uscivo”, Angela Melillo, una Sandra Milo incredibilmente sensuale, che con la sua voce per un attimo riporta tutti a qualcosa di bellissimo e distane.
E' "martedì grasso" e la serata è dedicata ai protagonisti del cinema e alla seconda edizione del premio Anita Ekberg, per valorizzare la dignità del lavoro artistico e sostenere la promozione di vecchi e nuovi talenti: come Daniela Poggi, attrice ed assessore, Marco Leonardi, attore di Tornatore; Nanni Loy, Marco Risi e Maria Rosaria Omaggio eclettica artista conclamata. Le signore vestite da eroine dei film, i cavalieri da eroi di battaglia: così durante una costosa festa di carnevale over 50 i vip ricordano Anita Ekberg, morta sola e povera nel 2015 dopo aver fatto sognare La Dolce Vita a tutto il mondo col famoso decolletè nella Fontana di Trevi.
Un cameriere di sala in divisa di gala sussurra “era un’epoca mitica in cui tutti volevano essere a Roma, non come adesso che c’è la crisi, io sto pensando di emigrare. C’erano donne bellissime, questi film capolavori mondiali, facevamo sognare." Eppure “al funerale di Anita non c’era nessuno - raccontava giorni fa un’amica storica  da anni Anita viveva a Genzano, cittadina dei Castelli romani e ogni tanto le portavo del whisky, col marito aveva perso tutto, nessuno la aiutava”.
In condizioni economiche disperate, nel 2011 la sua ultima richiesta d'aiuto alla Fondazione Fellini di Rimini, non più autonoma per la frattura del femore e incapace di pagarsi il ricovero in una casa di cura.
La diva si prende la rivincita in questa sontuosa festa a Palazzo, tra ori stucchi e porcellane: tutti si fanno i selfie con la gigantografia di Anita alle spalle, nobili attrici attori politici, professionisti e figure istituzionali ben mascherate e timorose di essere riconosciute, signore molto ricche e molto gonfiate… Fanno a gara per farsi fotografare sull’altalena del film “Giulietta degli spiriti”, citazione a Fellini, che aleggia tra le sale ironico e stupito, irraggiungibile. Ma la festa piacerebbe tanto anche Bollywood ed ai cinesi, per la profusione di fiori, cristalli, costumi di scena, uniformi militari storiche, la premiazione, il cocktail, la cena di gala, la torta monumentale.