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Roma
Anni di Piombo: i segreti in una libreria di documenti e foto rarissimi

di Patrizio J. Macci

Documenti clandestini, volantini delle Brigate Rosse rarissimi e spesso prodotti in poche copie, ciclostilati sindacali, fotografie d'agenzia, polaroid del sequestro Moro: nascosti tra gli scaffali i segreti mai svelati degli Anni di Piombo.

 

Le piccole librerie chiudono ovunque, invece lui. Alberto Croppo, ne ha rilanciata una a dir poco anomala. Una libreria specializzata in materiali cartacei (libri, riviste, volantini, poster, fotografie originali) che documentano gli Anni di Piombo, quello che inizia all’alba dei Sessanta e termina la mattina del 9 maggio 1978 in cui viene trovato nel cofano di una Renault rossa il cadavere di Aldo Moro: il corpo della Prima Repubblica. La particolarità non è solo l’iperspecializzazione, ma la location: Perugia. Produce un catalogo in digitale ritenuto dai collezionisti un “wunderkammer”, uno scrigno delle meraviglie. “I documenti più preziosi sono quelli finiti a fare da segnalibri all’interno di volumi casualmente, prima o poi riemergono e sono quasi sempre in perfette condizioni” mi racconta. Alberto Coppo racconta ad affaritaliani.it la sua storia.

Come nasce l’idea di aprire una libreria specializzata sugli Anni di Piombo a Perugia, in un paese logisticamente complesso come l’Italia una scelta molto rischiosa. È’ stato un azzardo oppure una casualità?

“In verità la Libreria dei passi perduti è nata a Padova e nasce dalla passione di mio padre Francesco Coppo, umbro di nascita. Nel 2000 lui e mia madre, Donatella Montaini toscana di Siena, decidono di riavvicinarsi alla propria terra.L’avvento di internet cominciava a rendere possibile il lavoro on line e mio padre che da anni teneva e aggiornava un archivio elettronico fece presto ad aprire un negozio virtuale passiperduti.it. Io cominciavo in quegli anni a lavorare con loro e mi occupai da subito della gestione ordini e dei contatti con i clienti italiani ed esteri”.

Da quanto tempo si sta dedicando alla collezione e alla vendita di memorabilia degli anni Settanta, qual è stato l’investimento economico iniziale?

“Anche se il mio amore per i libri non è ristretto agli anni ’70, cerco e tratto bei libri di tutte le epoche e non disdegno la fotografia d'autore, da 4 o 5 anni mi sono concentrato sulla ricerca di materiale politico extraparlamentare diffuso in quel periodo. Come spesso accade l’idea è anche frutto di necessità. La crisi di una decina di anni fa ha reso necessario un adattamento ai tempi un po’ per tutti e molti lavori sono di colpo invecchiati. Lo stesso è accaduto al mestiere di libraio. Complice anche la diffusione di internet, della quale avevamo inizialmente goduto ma che ha reso possibile a chiunque la vendita on line di quello che ha in casa, il mercato è cambiato. I prezzi sono scesi e titoli che prima sembravano introvabili sono diventati non dico comuni ma un po’ meno introvabili.Ho così spostato la mia attenzione su materiale diverso, cosa c’è di più raro di documenti politici clandestini stampati e diffusi in poche copie? E alcuni di quei ciclostili non solo sono rari ma anche molto importanti dal punto di vista storico, questo naturalmente ne aumenta il fascino e incide sull’entusiasmo impiegato nella ricerca nonché sul valore venale di alcuni di questi pezzi. L’impegno economico per la ricerca del materiale non è indifferente, del moltissimo materiale prodotto in quegli anni poco è pregiato. Documenti e volantini realmente importanti non sono comuni e per trovarne bisogna comprare molto materiale secondario e di relativa o poca rilevanza. Inoltre la ricerca è lunghissima e quando questo materiale finalmente si trova spesso si paga molto bene perché chi lo ha per le mani non fatica a capirne l’importanza sia in quanto solitamente i testi sono piuttosto espliciti sia perché cercando riferimenti di vendita on line non ci si può che imbattere in una querelle scaturita alcuni anni fa dalla vendita all'asta di un lotto di questi documenti e al relativo prezzo di quella vendita”.

Dove e come reperisce le fotografie, i documenti i manifesti?

“I volantini, i manifesti, le riviste ciclostilate e a stampa diffuse in quegli anni furono una quantità enorme. Essendo però la fragilità del supporto una delle principali caratteristiche di quei materiali lo è anche la loro rarità.Può capitare di trovare esemplari immacolati di manifesti e volantini rimasti piegati dentro libri per decenni, questo perché chi era incaricato di diffonderli ne metteva da parte un paio per poi scordarli tra le pagine di qualche libro o opuscolo ma la maggior parte venne certamente distrutta poco dopo essere uscita dal ciclostile.La ricerca nasce dalla frequentazione di mercati e bancarelle sparse per l'Italia ed è coadiuvata da un forte lavoro on line, grazie non tanto a ebay quanto a siti di inserzione locali. Quando trovo qualcosa cerco di capire se chi lo vende ha altro materiale e se questo può interessarmi, poi solitamente mi reco a casa di queste persone, spesso resto deluso, a volte ho belle sorprese. Compro sempre qualcosa. Non sempre chi vende questo materiale è la stessa persona che lo ha raccolto ma se posso mi faccio raccontare più cose possibili su quello che compro. Per conoscere cosa cercavo mi sono letto molti libri sull’argomento cercando i titoli originali delle pubblicazioni, non esiste una buona bibliografia in merito”.

Ma non è scomodo operare da una località simile in un paese logisticamente complesso come l’Italia?

“Quasi tutto il lavoro di vendita avviene on line e i clienti possono vedere i prodotti nel catalogo digitale, il bisogno di un negozio fisico è ridotto al minimo, questo lascia molto tempo alla ricerca e all’approfondimento. Con la mia passione cerco di superare gli eventuali intoppi dovuti ad una non perfetta organizzazione dei servizi nel nostro Paese. Ma in Italia e nel mondo ci sono moltissimi collezionisti dotati di grande cultura e molteplici interessi librari e internet per questi rapporti è vitale”.

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