Roma
Annuncia la laurea e si spara, suicidio shock. Si fingeva studente in legge
Un dramma familiare diventa il racconto di un'anima, incapace di confessare la “terribile” verità
Annuncia la laurea e poi si spara, suicidio shock di un ragazzo 27enne. Figlio di avvocato si fingeva studente in giurisprudenza, l'università si trasforma in tragedia.
Ad attenderlo probabilmente familiari ed amici, forse anche quella fatidica corona di alloro. Finisce nel sangue la vicenda di un ragazzo di 27 anni, suicidatosi all'alba nella propria camera a Chieti. A scoprire la tragedia è stato il papà, che ha trovato il ragazzo sul letto in una pozza di sangue. Disperato il tentativo di aiuto, ma non c’era più nulla da fare. Il giovane, figlio di un noto avvocato, l'indomani avrebbe dovuto discutere la tesi di laurea in Giurisprudenza a Roma. Dall'università però assicurano: nell'ateneo non erano in programma sedute di laurea. Si rincorrono quindi le possibili cause di un gesto, figlio forse di un percorso di studi mai realmente realizzato. Ipotesi, che però non possono non attraversare la mente di una famiglia consumata da una tragedia
Forse troppa la paura di deludere qualcuno, forse anche se stesso. Troppa per “confessare” quella bugia apparentemente innocente, che non doveva danneggiare nessuno. Dietro un dramma familiare il racconto di un'anima fragile, incapace di mostrare ed ammettere se stesso. Un ragazzo pronto a sacrificarsi pur di nascondere un presunto fallimento, troppo grande e troppo doloroso da accettare. Ora, ad attenderlo, restano le lacrime di una famiglia di strutta, e quella maledetta corona d'alloro.