Antenne elettromagnetiche sulle scuole: genitori pronti a denunciare la Raggi
Nessun alunno entrerà a scuola se entro settembre le antenne non verranno spente
Via le antenne elettromagnetiche dalle scuole Cairoli e San Giuseppe, i genitori lanciano un ultimatum al sindaco Raggi.
Dopo tre anni di accanite battaglie tra famiglie e Campidoglio, il Tar del Lazio a giugno aveva stabilito che le antenne telefoniche, poste sul terrazzo di un immobile privato a soli 20 metri dal plesso scolastico nel quartiere Prati-Trionfale, andavano definitivamente spente. Il regolamento approvato da Roma Capitale prevede infatti che questo tipo di impianti non possa essere installato a meno di 100 metri da alcuni siti sensibili come ospedali, parchi gioco o appunto le scuole.
Ma nonostante la sentenza immediatamente esecutiva avesse dato ragione alle famiglie dei bambini, le antenne sono però tutt'ora accese.
"È inaccettabile l'inerzia dell'amministrazione a cui la legge concede i poteri di salute pubblica", spiegano gli avvocati Antonio Talladira e Loredana Alcamo, che si dichiarano pronti a portare il sindaco Virginia Raggi in tribunale se il 12 settembre le antenne risulteranno ancora attive.
Anche i genitori minacciano di non mandare i figli a scuola: “Ci sentiamo presi in giro da questa amministrazione, sia a livello locale, ovvero da parte del Municipio 1, che a livello Comunale - sostiene a Il Messaggero Stefano Moretti, che guida il Comitato cittadino contro le antenne - Pensiamo di attivarci, con l'unica arma che abbiamo ossia la protesta civile di massa, non nascondendo la volontà di boicottare la scuola all'inizio del nuovo anno scolastico. O togliete le antenne o togliamo i bambini dalla Scuola Cairoli”.