Anticorruzione, salta il piano di Marino. Rotazione illegale, retromarcia del Comune
Il Tribunale del Lavoro sconvolge tutti i piani
Il Tribunale di Roma annulla il piano di rotazione del personale capitolino che venne emanato dalla Giunta Marino dopo lo scoppio dello scandalo Mafia Capitale per arginare i fenomeni di corruzione all'interno dei dipendenti comunali.
Con una informativa a firma del sub commissario Iolanda Rolli ha informato il Comune di Roma ha stabilito che saranno gli stessi dipendenti di Roma Capitale a decidere se accettare il trasferimento nell'ufficio cui sono stati destinati in base al piano anticorruzione o se tornare nel precedente ufficio.
Il sub commissario vicario ha infatti inviato alle organizzazioni sindacali, e per conoscenza al direttore del personale capitolino e al comandante dei vigili urbani, un'informativa in cui sulla base della sentenza del tribunale di Roma, sezione lavoro, dello scorso 16 novembre, si chiede di verificare se il personale trasferito voglia essere riassegnato all'ufficio di provenienza o voglia essere confermati nell'attuale sede di assegnazione.
La sentenza del Tribunale aveva annullato "tutte le disposizioni adottate da Roma Capitale sulla rotazione del personale" 2014-2015 ma, spiega Rolli, dal dispositivo emerge come anche il secondo piano anticorruzione relativo al triennio 2015-2017 potrebbe risultare affetto dai medesimi vizi procedurali".
Perplessità da Giancarlo Cosentino della Cisl FP: "La sentenza dice che l'atto adottato deve essere dichiarato nullo. Noi - sottolinea Cosentino - non siamo contro il Piano anticorruzione che però deve essere utilizzato secondo lo spiriti della legge. Non quindi come elemento punitivo, ma di natura preventiva. Deve richiedere formazione e avvicendamento del personale nelle funzioni attraverso la formazione".
Il trasferimento interessa anche gli agenti della Polizia locale. "La totale bocciatura dei trasferimenti illegittimi a cui furono sottoposti i vigili di Roma Capitale - dichiara Luca Milani, Coordinatore Romano Ugl Polizia Locale - era un epilogo annunciato. Come in altri casi in cui il Comando ha dovuto fare retromarcia, uno su tutti l'obbligo di lavorare nei giorni festivi infrasettimanali o il tentativo di trasferire dirigenti sindacali, sono dovute intervenire delle sentenze per riaffermare dei diritti lesi da una capacità gestionale che rasenta l'improvvisazione. Ci auspichiamo che 'de futuro', ogni eventuale decisione sul Corpo venga presa con competenza e condivisione con le parti sociali, in tal senso riteniamo che il lavoro del Commissario Tronca possa rappresentare una garanzia".