Roma

Anziana da giorni su una barella. La figlia: “Solo a Riina ricovero dignitoso”

La novantenne aspetta di essere ricoverata per un infarto al cervelletto

Una donna ha denunciato la condizione inumana in cui è stata ricoverata la propria madre, entrata al San Camillo di Roma con un codice verde.

 

di Diana Maltagliati

 

L'anziana è da cinque giorni in una delle due sale del pronto soccorso, sdraiata su una barella incastrata tra quelle degli altri pazienti. “Mi hanno detto tra le righe che se non si riesce a muovere diventerà una di quelle donne che stanno a letto per il resto della loro vita. Mia madre starà male non per quello che ha avuto, ma per quello che si procurerà stando 5 giorni su una barella, dove non si può girare”, ha commentato la figlia. La donna è preoccupata che alla madre vengano piaghe da decubito per l'allettamento forzato e le vesciche all'inguine a causa del pannolone che per comodità gli operatori ospedalieri le hanno fatto indossare nonostante si possa muovere in completa indipendenza. “Ci preoccupiamo di Totò Riina e poi non ci preoccupiamo dei nostri anziani” rincara la dose la figlia della ricoverata. Sua madre, di 89 anni, è entrata al San Camillo alle 9 del mattino di giovedì 23 giugno per forti giramenti di testa e nausee. Solo alle 5 di pomeriggio i medici le hanno potuto fare una tac per scoprire cosa avesse. “Per avere il responso ho dovuto rincorrere una dottoressa... molto gentile, che però seguiva 50 pazienti da sola”, ci raccontano. Quando le hanno diagnosticato un infarto al cervelletto, la donna è stata comunque sistemata nuovamente nella sala più grande del pronto soccorso, accanto ad altri uomini e donne in attesa di ricovero. “Solo oggi siamo riusciti a metterle una maglietta pulita. Un'infermiera gentilissima ci ha portato un paravento e mia madre si è potuta cambiare, ma è rimasta cinque giorni con un body”, spiega la donna, che ci ha raccontato di aver dovuto portare lei stessa un cuscino per la madre, visto che al pronto soccorso non ne avevano. Dopo tre giorni, l'anziana è stata spostata in una seconda sala, meno affollata della prima, ma sempre su una barella e senza privacy. Nonostante l'intervento dei Carabinieri accorsi sul posto per verificare le condizioni dei pazienti del pronto soccorso, l'anziana attende ancora di essere ricoverata in un'altra struttura.