Roma

“Apocalisse Roma: città sull’orlo dell’abisso”, Colangeli non fa sconti

L'attore romano si dice "figlio affezionatissimo" della città, "che però vede anche i problemi e le storture"

Giorgio Colangeli senza peli sulla lingua, dalle fiction per arrivare a Roma. L'attore romano si dice "figlio affezionatissimo" della città, "che però vede anche i problemi e le storture", e ammette: "Ogni giorno si sfiora l’apocalisse, il blocco totale, la tragedia".

 

Romano doc, attore consumato, dal teatro alle fiction tv. Giorgio Colageli parla senza peli sulla lingua, raccontando la propria immagine, priva di filtri, del mondo dello spettacolo e di Roma: "La fiction italiana ha avuto una sua evoluzione, dai tempi delle prime dove per problemi organizzativi bisognava anche inventarsi un format produttivo. C’erano problemi concreti di realizzazione del prodotto a prescindere dalla qualità artistica - dichiara Colangeli ai microfoni di Radio Cusano Campus - Però col passare degli anni il prodotto televisivo è andato migliorando. D’altra parte era scritto che fosse così perché le maestranze, gli attori, chi faceva le fiction erano poi le stesse persone che facevano i film. Si trattava solo di avere un po’ più di fiducia nel pubblico e in questo ha avuto il suo ruolo internet perché, dando la possibilità di vedere anche i prodotti che vengono dall’estero, ha affinato il gusto ed ha imposto anche al produttore italiano di tentare di allinearsi. La qualità media dei prodotti è effettivamente cresciuta”.

 

“Io giro per Roma in bicicletta e in metro. Roma la vedo come un figlio affezionatissimo che però vede anche i problemi e le storture. È una città che, come l’attore, sta sull’orlo dell’abisso sempre - prosegue Colangeli - Pensando ai vigili urbani, a tutte le persone impegnate in servizi pubblici come agli autisti Atac, immagino che tutte le sere tornino a casa e dicano: pure oggi è andata dai, ce l’abbiamo fatta. Ogni giorno si sfiora l’apocalisse, il blocco totale, la tragedia, basta un motorino in più parcheggiato in quindicesima fila che si potrebbe bloccare tutto. È una città a rischio”.