Roma
Architetti e ingegneri: arriva la grande infornata del Comune di Roma
Il Comune invece di fare un “avviso” per costruire una graduatoria, si appoggia a un Ente secondo a cui ha delegato "per convenzione" la selezione
Architetti e ingegneri: arriva la grande infornata del Comune di Roma per dare uno scossone ai Comunali, restituire capacità di progettazione e, soprattutto, dedicarsi “anima e corpo” ai progetti del Pnrr.
Ma quanti tecnici ed esperti in Ingegneria Civile, Edile, Elettronica, Elettrica Urbanistica, Ambiente verranno assunti o a tempo determinato o indeterminato? Non è dato saperlo perché la procedura utilizzata per la selezione è piuttosto bizzarra e con qualche vuoto che lascia spazio a selezioni quasi per chiamata diretta.
Architetti e tecnici: il bando
Intanto l’Ente che ha bandito la “selezione pubblica” non è direttamente il Comune di Roma, bensì l’Area Metropolitana che lo scorso 17 giugno ha pubblicato un bando “geniale”. L’idea è di costruire un “elenco di idonei da assumere come funzionario tecnico” sia per l’Area Metropolitana che per altri Enti che potranno attingere dopo una specifica convenzione, ma l’unica convenzione vigente è quella col Comune di Roma. Tradotto per chi non fosse avvezzo alle procedure burocratiche per assumere, il Comune invece di fare un “avviso” per costruire una graduatoria, si appoggia a un Ente secondo al quale delega “per convenzione” la selezione del personale.
Bando architetti e ingegneri: la graduatoria in ordine alfabetico
E prima stranezza portata a casa. Poi c’è la seconda. La graduatoria che arriverà al termine della selezione con prova scritta - fatti salvi i requisiti - non è per titoli. Ci spieghiamo meglio: l’elenco degli idonei avrà come unico criterio quello “umano” del più bravo che diventa primo, e via di seguito sino all’ultimo “meno bravo”, ma in ordine alfabetico. Insomma, per essere assunti basterà avere un punteggio minimo di 21/30 e poi affidarsi al cognome. Mario Zuzzi e Alberto Rossi sono destinati alla coda della graduatoria, mentre Stefano Abritti e Daria Borlenghi godranno dell’aria pulita di montagna che solo i capolista meritano di respirare. Ovviamente i nomi sono di fantasia, così come i cognomi ma per il Comune di Roma, l’effetto che avrà la selezione è quello di attingere all’elenco per chiamata diretta. Un modo elegante e perfettamente legale per superare ogni criterio meritocratico. Democraticamente tutti sopra il minimo sindacale, potranno essere assunti senza un secondo passaggio che dimostri le qualità indicate nei cv.
Una specie di manna per chi colleziona tra amici, parenti, sodali e pure militanti qualche giovane promessa dell’ingegneria e dell’architettura. Basta essere sopra il minimo sindacale di 21/30 e sperare nella chiamata “divina”. Ciò che stupisce e non è solo quello di aver calpestato i criteri meritocratici, ma il silenzio delle organizzazioni sindacali, spesso attente osservatori dei bandi di assunzione. Praticamente il “colpo perfetto”.