Ardeatina, strada chiusa 3 mesi per rifare un ponte: incubo traffico e disagi
I lavori di messa in sicurezza del ponte di Falcognana paralizzeranno il quartiere da giugno a settembre
di Massimiliano Martinelli
Lavori “lumaca” sull'Ardeatina, il Comune blocca la via per 3 mesi per rifare il ponte di Falcognana. Tempi biblici, disagi e traffico da incubo: prende il via la difficile estate dei residenti.
La messa in sicurezza da record, dal 15 giugno al 30 settembre, riguarda il vecchio ponte ferroviario della linea Roma-Formia, a Falcognana, nel Municipio IX. Una struttura fortemente danneggiata dal passaggio continuo dei Tir, che, in barba ai divieti di transito, hanno nel tempo logorato l'arcata del ponte. Una situazione limite e non più rimandabile anche secondo Rete Ferroviaria Italiana, che considera ormai l’intervento come prioritario. Il sindaco Raggi è così corso ai ripari confermando i lavori sulla sede stradale, e programmandoli dopo la chiusura estiva delle scuole. Una decisione controversa per una zona comunque delicata e fortemente trafficata anche, e soprattutto, d'estate, quando lavoratori e vacanzieri in viaggio tra mare e città popolano quelle strade.
Ad aiutarci a far luce sulla complicate dinamiche della zona è Pasquale Calzetta, voce storica nonché ex presidente del IX Municipio, che ad Affaritaliani commenta così la decisione di chiudere totalmente l'area: “Quella di Falcognana è una vicenda assurda, che dimostra l'incapacità dell'amministrazione. Via Ardeatina è un'arteria importante, che collega il versante sud e la provincia di Roma con il resto della città. Il traffico, veicolare e non solo, passa da lì. E' una vicenda assurda per diversi motivi, uno di questi è che non si capisce il motivo di tutto questo tempo per rifare il ponte. Le tecnologie per farlo in meno tempo ci sono. Questo traffico si disperderà su tutto il quadrante, quindi bloccherà l'intera l'area ed intaserà la strade limitrofe. C'è tutto il traffico di chi andrà al mare, ed in estate è quasi peggio che nel resto dell'anno”.
Da una parte quindi dei lavori improrogabili, dall'altra una strada impossibile da chiudere del tutto senza penalizzare il traffico della zona. Un dilemma che mette a dura prova la viabilità del quartiere, al quale però Calzetta prova a dare la sua soluzione: “C'era la possibilità di fare un bypass all'altezza del ponte, facendo una piccola bretellina, in modo da conservare un senso di marcia e preservare almeno una parte di viabilità. Nell'altro senso c'è l'ipotesi poi di utilizzare via di Porta Medaglia, una strada ora ridotta malissimo perché non vi si sono mai stati fatti lavori. Tutto il traffico pesante dell'ultimo anno è passato di lì, ma non è mai stato pensato di intervenire ed ora è in pessime condizioni”.
“Tre mesi di interruzione poi sono decisamente troppi – continua l'ex minisindaco - Specie se si pensa che lavorando con turni di notte il tempo si potrebbe anche dimezzare. I lavori avrebbero forse un costo più alto, ma ritardi e disagi non possono essere sempre sulle spalle dei cittadini. Sarebbe ora si facessero degli investimenti adeguati, facendo lavorare la ditta anche di notte”.
“Inoltre dal comunicato del sindaco Raggi non vengono date molte informazioni sul come, sul dove e sul quando – conclude Calzetta - Bisogna informare i cittadini, far sapere cosa si sta facendo, bisogna restituire chiarezza. Ti dicono solo 'questa è la minestra che devi mangiare'. Il lavoro era necessario, ma può esser fatto meglio. Mi sembra di capire che qui gli sforzi li facciano sempre i cittadini, che poi pagano i disservizi sulla propria pelle”.
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