Roma

Arrestata per un giro di squillo. Violentata in casa da 2 poliziotti

Costrinsero una ragazza cubana agli arresti domiciliari ad avere rapporti sessuali con loro. Per questo, due poliziotti, sono stati condannati, con rito abbreviato, rispettivamente a quattro anni e mezzo e a tre anni di reclusione dal giudice per l'udienza preliminare Flavia Costantini.
I due, un assistente capo e un collaboratore tecnico, avrebbero abusato della donna, all'epoca 27enne, durante alcuni controlli effettuati nella sua abitazione, all'epoca ai domiciliari perché accusata di gestire un giro di prostituzione insieme al marito in un locale, La Mimosa, rivelatosi una sorta di "casa chiusa", con ragazze che offrivano sesso a pagamento. Il club era stato chiuso proprio nel corso di un’operazione degli agenti del commissariato San Basilio.

A inchiesta conclusa la donna era finita ai domiciliari e il 2 giugno 2012, alle nove di sera avrebbero riceuto la visita di due agenti con la scusa di dover effettuare una perquisizione. Dopo la mezzanotte i due agenti si sarebbero ripresentati in abiti civili e avrebbero abusato della straniera, non sapendo che la straniera aveva nascosto nell'appartamento un registratore. Il file audio portò all'arresto dell'assistente capo e del collaboratore tecnico.

Altre quattro persone sono state invece rinviate a giudizio per sfruttamento della prostituzione. Tra gli imputati finiti a processo anche lo stesso coniuge della vittima delle violenze, accusato di aver mantenuto la ragazza in uno stato di continua soggezione, minacciandola e maltrattandola per soddisfare i propri istinti e sfruttarne l'attività di prostituzione.