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Roma
Arriva il carattere che si legge "facile". Biancoenero, il font sognato da Steve Jobs

di Patrizio J. Macci


Steve Jobs, il fondatore della Apple, era un appassionato di calligrafia. Amava seguire i ghirigori delle lettere sul foglio di carta bianca fino ad esserne follemente innamorato. Per questo motivo abbandonò presto i corsi universitari regolari per dedicarsi esclusivamente allo studio dei caratteri tipografici che formano un testo. La sua ossessione era quella di creare caratteri che avessero la migliore definizione possibile su ogni tipo di supporto, dal foglio bianco fino ai monitor a fosfori verdi dell'epoca. L'amore per la bellezza estetica sarebbe stato il tema dominante di tutte le cose che avrebbe realizzato in seguito, ma questa è un'altra storia.
Nella casa editrice romana Biancoenero invece si realizzano con amore e dedizione da dieci anni libri all'insegna della chiarezza e della leggibilità, soprattutto volumi per adolescenti e ragazzi che hanno un Bisogno Educativo Speciale (BSE) oppure Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA). Alcuni di questi volumi sono ridotti rispetto all'originale, ma nel rispetto totale della trama, senza alterare il plot della vicenda. Con la collaborazione di terapisti ed esperti, Biancoenero ha individuato precisi criteri linguistici e tipografici, che rendono la lettura più semplice a tutti, senza rinunciare alla qualità e allo stile della narrazione. La parola scorre veloce sulla pagina stagliandosi e favorendo l'ingresso nel mondo della lettura anche per i lettori "pigri". In catalogo hanno quattro collane di narrativa per bambini e ragazzi.
Per raggiungere meglio la mission di una piena leggibilità nel 2010 hanno creato una font (cioè un carattere grafico) particolare, che in seguito è stata adottata da case editrici che producono libri scolastici. Il nome che hanno scelto per la font è il medesimo della casa editrice: biancoenero.
In accordo con le linee guida degli studiosi di DSA, pur rispettando tutti criteri che garantiscono una maggiore facilità di lettura, il carattere usato per stampare i libri non è eccessivamente specializzato. Questo non solo perché l'uso di un carattere grafico diverso avrebbe potuto potenzialmente discriminare i lettori, ma soprattutto perché farebbe perdere ai fruitori l’allenamento acquisito nella lettura delle pagine scritte nella maggior parte dei libri in commercio.
Inoltre alcuni volumi si trasformano in eBook, i primi ad usare la tecnologia "read aloud" (coordinamento di voce e testo) e a implementare particolari funzionalità che facilitano la lettura (fixed layout, marcariga digitale). L'identità totale tra significante e significato bulinato sulla pagina bianca.

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