Roma
Arte, donne e uccelli: il mondo di Miró ospite a Palazzo Montorio a Roma
“Universo Miró”: donne e uccelli i protagonisti delle opere ospitate alla Residenza dell'Ambasciatore di Spagna a Roma
di Maddalena Scarabottolo
Roma è la città chiave per la prima tappa della mostra itinerante “Universo Miró”. Un mondo pittorico e plastico abitato da donne e uccelli. Le opere, scelte come simbolo della cultura spagnola, sono esposte in due sale di Palazzo Montorio, Residenza dell'Ambasciatore di Spagna in Italia.
Questo progetto espositivo, che si concluderà l'11 maggio, è il risultato della collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri, Unione Europea e Cooperazione, l'azienda e Fundación Abertis e Fundació Juan Miró.
L'idea che ha originato l'esposizione è quella di incrementare la presenza della Spagna all'estero. Juan Miró è dunque l'artista che può rappresentare al meglio i valori della cultura spagnola nel mondo. Un'icona, un simbolo, un'arte che ha la capacità di plasmare l'identità collettiva e il patrimonio comune.
Grazie alla svolta radicale del 1924, Miró intraprende un percorso che lo porterà ad abbandonare la rappresentazione del mondo esterno per esplorare un mondo immaginario. Grazie anche all'influenza di poeti e artisti, legati al movimento surrealista, Miró cominciò ad interessarsi di rappresentazioni primitive che lo portarono ad allontanarsi sempre più dalle norme accademiche.
Miró lavora sulla concezione di un nuovo linguaggio plastico fino a creare un proprio alfabeto segnico ispirato alla preistoria, ai maestri medievali e alla cultura popolare. Una ricerca che lo porterà a semplificare la forma fino a raggiungere l'essenziale con una pittura e una scultura evocativa. Appartengono proprio a questo periodo le opere esposte a Palazzo Montorio.
La figurazione simbolica è formata da linee marcate e intersecanti di colore nero espresse sopra concentrici nuclei di altri colori. I lavori pittorici del 1973 mostrano un mondo mitologico affollato da due simboli molto cari alla sua poetica: la donna e l'uccello. Miró ha ingrandito le immagini fino a farle occupare l'intero spazio della tela trasformandole in segni universali, riconoscibili in qualsiasi angolo del mondo. Il pittore durante un'intervista disse infatti che quello che lui chiama “Femme, non è una creatura femmina, è un universo”.
Gli stessi soggetti popolano anche la scultura in bronzo realizzata con la tecnica della cera persa. Questo procedimento gli permette di fondere oggetti di uso quotidiano e continuare una ricerca che evochi, attraverso le forme, concetti universali come la “rigenerazione” e la “fuga”.
“Universo Miró” si potrà visitare previa prenotazione su: www.eventbrite.com