Roma

Arte, il busto di bronzo di Urbano VIII si affianca alla sua versione in marmo

Le Gallerie Nazionali di Arte Antica ospitano il busto del Bernini in prestito dal Principe Corsini fino al 30 luglio

Da giovedì 6 ottobre il busto di bronzo di Urbano VIII sarà affiancato dalla versione in marmo per la prima volta nella storia: il confronto nella Sala Sacchi di Palazzo Barberini.

Eseguito da Gian Lorenzo Bernini nel 1658, il busto di bronzo di Urbano VIII, affiancherà la sua versione in marmo del Ritratto di Urbano VIII (1655 circa), per permettere un confronto diretto a chi visiterà le Gallerie Nazionali di Arte Antica, nella Sala Sacchi di Palazzo Barberini, dedicata alle figure più illustri della famiglia e che presenta i ritratti dipinti e scolpiti di Urbano VIII e dei suoi nipoti realizzati da Gian Lorenzo Bernini, Giuliano Finelli, Carlo Maratti, Lorenzo Ottoni. Il busto di bronzo arriva da Firenze in prestito dalla collezione del Principe Corsini, dove è situato dalla seconda metà dell'Ottocento, quando vi giunse in seguito al matrimonio di di Anna Barberini e Tommaso Corsini, nel 1858. Gian Lorenzo Bernini eseguì una grande quantità di opere, sia in bronzo che in marmo, dedicate al pontefice nell’arco del papato di Maffeo Barberini.

Santori, “Verso la grande mostra della prossima primavera”

“Stiamo lavorando alacremente per la grande mostra sui Barberini in programma la prossima primavera per celebrare il quarto centenario dell’elezione di Urbano VIII. Il continuo arricchimento di opere nella Sala Sacchi vuole alimentare la curiosità del nostro pubblico per la grande storia che questo palazzo conserva e racconta”.

L’Allegoria della Divina Sapienza, l'affresco diventa digitale

Insieme alla presentazione del busto di Urbano VIII i visitatori assisteranno al il lancio della nuova web-app Sala Sacchi, realizzata da Nitida Immagine s.r.l., che permetterà di esplorare la volta affrescata con l’Allegoria della Divina Sapienza, l'opera che celebra la famiglia Barberini e l’incoronazione del Papa. Sarà infine possibile, dal 6 ottobre in poi, accedere nella Cappella di Pietro da Cortona, la cui visita si limitava ad un affaccio dall'esterno.

La storia del busto di Urbano VIII

Menzionato per la prima volta dallo storico Ludwig von Pastor nella sua Storia dei Papi (1928), il busto non ha suscitato per diverso tempo grande attenzione negli studi sul Bernini; per Valentino Martinelli (I ritratti di pontefici di G.L. Bernini, 1956) si trattava semplicemente di una “replica mediocre” del busto in bronzo esposto al Louvre e anche Rudolf Wittkower (Gian Lorenzo Bernini: The Sculptor of the Roman Baroque, 1955) lo classificò allo stesso modo. Tuttavia, come ha dimostrato Andrea Bacchi - tra i massimi esperti di scultura barocca e curatore da ultimo della mostra Bernini alla Galleria Borghese nel 2017 - in una lettera datata 11 novembre 1655, il cardinale Antonio Barberini scriveva all’artista: “la prego (…) di farmi fondere l’altra testa della Serenissima Memoria di Urbano”. L’“altra testa”, per l’appunto, era il profilo di Urbano VIII. Successivamente, in una lettera del marzo 1656, viene ancora nominata l’opera. Il Cardinale, insistendo per la realizzazione del busto, scriveva: “Intendo ancora che la si accinga per il secondo getto della testa della santa memoria di Papa Urbano”.

Il busto arriva dai Corsini

Il bronzo, giunto presso i Corsini, era appunto una di quelle fusioni, mentre l’altra è da identificarsi con l’esemplare esposto al Louvre donato dalla famiglia Barberini a Luigi XIV nel 1672 dopo la morte del Cardinale. Come ha evidenziato Bacchi le vicende dei busti del Louvre e dei Corsini sono sovrapponibili e le due lettere sopra ricordate dimostrano come entrambi fossero commissionati direttamente dal Cardinale Antonio Barberini a Gian Lorenzo Bernini. Ancora nel 1681, presso la casa di Bernini erano conservati due busti del Pontefice in terracotta, uno ricordato in forma generica, l’altro così descritto: “un ritratto di Papa Urbano Ottavo fatto di creta cotta con il suo busto, e piede indorato”. A parere dello studioso, uno di questi era probabilmente il modello da cui Bernini aveva potuto trarre le versioni in bronzo nel corso degli anni. Il volto del Pontefice può essere accostato a quello del busto nella Biblioteca Vaticana; la parte con la mozzetta decorata dalla stola richiama invece la scultura in marmo nelle collezioni delle Gallerie Nazionali di Arte Antica. Il busto in bronzo di proprietà del Principe Corsini è esemplare del rinnovamento della formula ritrattistica che Bernini aveva elaborato negli anni Trenta del Seicento, in maniera specifica per Urbano VIII.