Artigiani uccisi dalla crisi, piccole imprese: chiudono 705 attività
Crescono le attività più grandi, ma nel 2016 sono 1326 le imprese in meno nel Lazio
Allarme lanciato da Infocamere, è crisi per i piccoli artigiani: crescita allo -1,03% dal 2016.
In positivo invece le imprese più grandi e le società di capitali. Unioncamere-InfoCamere e Movimprese, comunicano in una nota: “Diminuiscono le piccole imprese artigiane ma aumentano le più grandi: -12.333 il saldo tra iscrizioni e cessazioni di impresa per le ditte individuali (-1,39%) a fine 2016, quasi 6mila in meno per le società di persone (-2,51%). Bilancio positivo, invece, per le società di capitali: +2.477 imprese pari al +3,28 per cento rispetto al 2015. Complessivamente, per l’artigianato il 2016 si è chiuso ancora con il segno ‘meno’ tra iscrizioni e cessazioni (-15.811 unità) ma in miglioramento rispetto al 2015. Ed è il risultato meno pesante dal 2011. E’ una delle notizie che emergono dall’analisi di Unioncamere e InfoCamere, condotta sulla base dei dati del registro delle imprese delle Camere di commercio relativi allo scorso anno”.
Per quanto riguarda le province della regione Lazio, nel 2016 a Roma per le imprese artigiane le iscrizioni sono state 4.705, 5.410, le cessazioni con un saldo di -705 unità, con un tasso di crescita che segna il -1,03 per cento. A Latina le iscrizioni sono state 603, 753 le cessazioni con un saldo di -150 e un tasso di crescita che segna un -1,63 per cento. Nella provincia di Frosinone le iscrizioni sono state 520, 719 le cessazioni con un saldo negativo di 199 e un tasso di crescita che segna il -2,18 per cento. A Viterbo le iscrizioni sono state 445, 618 le cessazioni con un saldo di - 173 e un tasso di crescita che segna il -2,25 per cento. Nella provincia di Rieti le iscrizioni sono state 223, 322 le cessazioni con un saldo di -99 e un tasso di crescita che segna il -2,60 per cento.
“Se il processo di selezione dell’universo artigiano, innescato dalla crisi e reso evidente nel 2009, risulta ancora in atto, - prosegue la nota - il quadro generale mostra comunque un significativo e progressivo rallentamento di questa dinamica negli ultimi quattro anni. Nel 2016 la spinta a recuperare terreno ha investito soprattutto alcuni settori dell’universo dei servizi. Sono quasi 1.900 le imprese artigiane in più nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, anche grazie all’impulso positivo proveniente dalle Attività di servizi per gli edifici e per il paesaggio. Saldo positivo anche gli Altri servizi (+864), trainati dai servizi alla persona (+1.205). Le riduzioni più consistenti interessano, invece, soprattutto i due settori ‘forti’, in termini di numerosità di imprese, dell’artigianato: le costruzioni, che nel 2016 ‘perdono’ oltre 10mila attività e la manifattura, che si riduce di quasi 5.500. Quasi 2mila in meno, poi, le imprese artigiane che operano nel Trasporto e magazzinaggio. A livello territoriale, le uniche province con saldo positivo sono Milano (+300 imprese, +0,43%) e Bolzano (+26, +19%). Situazione invariata ad Imperia. Tutte le altre archiviano un 2016 con segno meno, con cali compresi tra il -0,12% di Grosseto e il -2,95% di Chieti”.
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