Roma
Aspi, cantieri e controlli: l'ok del procuratore capo di Genova Cozzi

Francesco Cozzi: “La sicurezza viene prima di tutto. Con nuovi vertici Aspi interventi più radicali”
Autostrade per l'Italia, la svolta c'è stata ed è andata di pari passo con il nuovo sistema di controlli messo in campo dal ministero per le Infrastrutture. A sancire il nuovo rapporto con Aspi è il Procuratore Capo di Genova, Francesco Cozzi, che dà una chiave di lettura diversa dei disagi sul sistema autostradale ligure.
Spiega Cozzi in due interviste, la prima a Repubblica, l'altra a Canale 21, la tv locale della Liguria: “È innegabile che con il nuovo assetto di Autostrade siano stati fatti interventi più radicali, e che al contempo il Ministero delle Infrastrutture stia facendo il proprio dovere di controllore con rigore. La sicurezza viene sempre prima di tutto, magari avessimo avuto questi disagi nei mesi precedenti al crollo del Morandi”.
Il procuratore capo di Genova Cozzi nei giorni del secondo anniversario della tragedia del Polcevera ha commentato in un colloquio con Repubblica i tre filoni di indagine che gli inquirenti stanno approfondendo sullo stato di conservazione e sui controlli dei viadotti, delle gallerie e delle barriere anti-rumore.
Quindi Cozzi prosegue: “Da quando è crollato il ponte Morandi - aveva dichiarato il Procuratore - purtroppo sono continuati atteggiamenti di sciatteria fino a quando non c’è stata la nuova gestione di Autostrade per l’Italia che ha capito che non si poteva più fare finta di niente”.
Le parole di Cozzi si riferiscono evidentemente all’estromissione della società Spea dalle attività di sorveglianza della rete autostradale, deliberato dal Cda di Aspi alla fine del 2019, per affidare i controlli a un pool di società indipendenti di ingegneria di livello internazionale, capitanate dalla multinazionale francese Bureau Veritas. Aspi ha inoltre annunciato un piano straordinario di manutenzione e investimenti di 7,5 miliardi di euro per ammodernare la rete autostradale entro i prossimi 3 anni.