Roma

Assembramenti e zero distanziamento: caos negli uffici del Tribunale di Roma

Lettera a Conte e Bonafede del presidente del Consiglio dell'Ordine Avvocati di Roma, Antonino Galletti: “Subito il fascicolo penale telematico”

Assembramenti, lunghe code agli sportelli e zero distanziamento. È la situazione che si registra dentro e fuori i palazzi di giustizia di Roma, con il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati della Capitale che chiede l'immediato intervento del Governo Conte.

Iil Consiglio forense romano ha richiesto infatti con urgenza l'implementazione del fascicolo penale telematico, unica soluzione efficace per ridurre gli accessi negli uffici senza penalizzare “la vera necessità di una Giustizia che voglia definirsi giusta”. Con una nota indirizzata al Presidente Conte ed al Ministro Bonafede, è il Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, Antonino Galletti, a rilevare come l’emergenza sanitaria abbia pesantemente aggravato "le croniche difficoltà del nostro sistema giudiziario, a fronte delle quali le uniche misure adottate sono state quelle di inibire la celebrazione dei processi penali e prevedendo, come unico correttivo, la sospensione della prescrizione".

Eppure, fa notare Galletti, la maggior parte degli accessi agli Uffici Giudiziari penali è dovuta alla necessità di richiedere informazioni, visionare i fascicoli e richiedere le copie, attività che ormai potrebbero facilmente avvenire da remoto".

"Sarebbe necessario istituire, come accade in qualsiasi struttura 'complessa' sia pubblica che privata, un Ufficio Relazioni con il Pubblico, che permetta il disbrigo di altre formalità e la raccolta di informazioni, limitando l’accesso indiscriminato agli uffici giudiziari - spiega il Presidente dell'Ordine Forense -. Ciò consentirebbe al personale amministrativo e ai magistrati di essere presenti nei rispettivi uffici in condizioni di sicurezza".

Improcrastinabile insomma l’introduzione del fascicolo telematico penale, "che sottrarrebbe l'amministrazione della Giustizia non solo romana a modalità e riti quasi medievali, come la processione dei questuanti negli uffici per ritirare un pezzo di carta. Paradossale in un'epoca in cui, da remoto, si possono consultare intere biblioteche".