AssoTutela: “Topi morti in mensa al San Camillo”, ma l'ospedale smentisce
La struttura: “Falsa sia la foto che l'accusa. Si tratta di strumentalizzazione”
Il cadavere di un topo abbandonato sul pavimento verde della mensa del San Camillo: è questo ciò mostra la foto inviata da AssoTutela ai giornali per denunciare le condizioni sanitarie precarie della struttura, ma l'ospedale smentisce: “Tutto falso, si tratta di strumentalizzazione”.
Il comunicato di AssoTutela attacca duramente: “Passano i giorni ma il San Camillo più che un ospedale per il ricovero degli esseri umani, pare diventato una struttura di residenza per gli animali. Solo pochi giorni fa ci eravamo ritrovati a segnalare l’avvistamento di scorpioni, oggi siamo invece a denunciare un episodio gravissimo: la presenza di un topo morto all’interno della mensa del grande nosocomio capitolino”, scrive in una nota il presidente dell'associazione Michel Emi Maritato. Risale ad appena una decina di giorni fa la prima segnalazione dell'associazione, che allegava alla denuncia la fotografia di un grosso scorpione.
Una nota del San Camillo, però, smentisce tutto quanto e accusa l'associazione: "Nessun roditore è stato ritrovato davanti ai locali mensa da parte della squadra che quotidianamente svolge attività di controllo nelle aree interne e quelle verdi di tutto il nosocomio. La denuncia fatta da Assotutela è falsa e strumentale, così come è falsa la foto che la sostiene", scrive il Direttore Generale Fabrizio d'Alba. "Appare sospetta la circostanza della diffusione di questa falsa denuncia, in concomitanza con la delicata fase del cambio appalto per la ristorazione avvenuto appena 36 ore fa, nella notte tra sabato e domenica. È chiaro che l'associazione si sta prestando a strumentalizzazioni che hanno lo scopo di porre sotto pressione l'Azienda. Una modalità grave che va nella direzione di creare allarmismo tra i dipendenti e gli utenti, oltre che danneggiare l'immagine dell'Ospedale. Un tentativo becero che non può una volta di più lasciarci silenti. Un attacco contro il quale l'azienda risponderà con tutti gli strumenti a sua disposizione, anche denunciando AssoTutela e quanti non verificando “l'infondatezza” dell'informazione si fanno veicolo della diffusione di notizie false".