Roma

Atac a rischio blocco, Meleo fa retromarcia: “Il servizio non si ferma”

L'assessore dà l'ultimatum ai consiglieri poi ritratta: “Sono stata mal interpretata”

Linda Meleo fa retromarcia sulla crisi Atac: “A Roma non c’è nessun rischio paralisi del servizio di trasporto pubblico”.

 

A poche ore dalle affermazioni che presagivano una catastrofe imminente, l'assessore alla Mobilità di Roma fa un passo indietro su Facebook e afferma di essere stata mal interpretata.
L'annuncio di un possibile blocco del servizio – che secondo le prime parole della Meleo sarebbe potuto partire già dal 27 gennaio -, era stato dato nel corso della seduta delle commissioni capitoline congiunte Mobilità e Bilancio e sembrava proprio un ultimatum. In quella sede, infatti, la giunta stava illustrando i benefici della delibera targata M5S sulla proroga al 2021 dell'affidamento in house del servizio. Un caldo invito a votare la delibera per non generare un punto di non ritorno per il trasporto pubblico romano, se letto tra le righe.
Parole forse troppo forti per non essere ritrattate. Così arriva la retromarcia in tipico stile grillino sulla pagina di Facebook: “Alcune mie dichiarazioni sono state mal interpretate. Proverò a essere più chiara. Il servizio sarà assolutamente garantito. Questa Amministrazione ha un piano strutturato da portare avanti e un cronoprogramma definito. Non ci siamo mai tirati indietro davanti alle sfide e non lo faremo di sicuro oggi”.

La Meleo però non molla e ne approfitta per “far pubblicità” alla delibera: “La proroga del contratto di servizio, che è stata illustrata oggi in Commissione Mobilità, era ed è condizione imprescindibile al piano di concordato. Serve a sostenere il piano industriale ideato per far ripartire Atac. Senza questo orizzonte temporale sarebbe venuta meno l’ipotesi di ripristino degli equilibri economico-finanziari e non sarebbe stato possibile un serio piano di investimento. La proroga fino al 2021 consente di pensare al bene dell’azienda, in concreto a investimenti per una nuova flotta, all’efficientamento del servizio”.

Mentre nella giornata di mercoledì Meleo annunciava l'emergenza e dava un ultimatum ai consiglieri, i Radicali iniziavano il proprio presidio permanente davanti al Campidoglio proprio contro la delibera di proroga.

"Se la delibera venisse approvata, saremmo di fronte alla violazione della normativa europea: si può derogare solo se si dimostra che ci sono condizioni di efficienza ed economicità ad andare in house. Chi è disposto in Campidoglio a dire che è più economico procedere con l'affidamento in house? Se il consiglio dovesse seguire quello che gli ha detto di fare la giunta, noi denunceremo il comune di Roma in Europa per l'apertura di una procedura d'infrazione", aveva sostenuto Riccardo Magi, segretario dei Radicali.

Magi aveva inoltre sottolineato come il regolamento europeo permetta la proroga dell'affidamento del Tpl oltre la naturale scadenza (31 ottobre 2019) solo nei casi di "interruzione del servizio o pericolo imminente di interruzione del servizio". E forse da lì sono nate le parole “mal interpretate” della Meleo.