Roma
Atac bufera: commissariata
Il Comune diserta l'assemblea
Ha "ricapitalizzato" solo per evitare il profondo rossa da fallimento e ora che i conti sono quasi "in ordine" e ricomincia a produrre denaro, il Comune di Roma si dimentica dell'Atac. Meglio, dopo settimane di bufera per gli incidenti a catena e le sparate dell'assessore al traffico, il Comune di Roma manda deserta l'assemblea in cui avrebbe dovuto approvare il bilancio del 2014, già approvato dal Cda uscente ma rimasto in sospeso per un atto che poi tanto formale non è.
Proprio martedì 20 ottobre era il giorno fissato per la rivoluzione: analisi e approvazione del bilancio consuntivo del 2014, redatto in ritardo clamoroso per l'assenza del contratto di servizio e sostituzione dell'amministratore delegato, Danilo Broggi, da tempo dimissionario e tenuto prigioniero dalla guerra intestina che si sta consumando tra le macerie della Giunta Marino. Invece, con 24 ore di anticipo, il Comune ha fatto sapere all'Atac che non si presenterà e che quindi l'azienda dovrà rimanere paralizzata sino alla prossima convocazione utile, quella del prossimo martedì, il giorno 27 ottobre, a poche ore dalla scadenza formale dell'esecutivo del chirurgo dem.
Dietro l'assenza del "socio", si nasconde un conflitto tra due assessori: da una parte il delegato al Bilancio e vice di Marino, Marco Causi; dall'altra lo "zorro dei trasporti" Stefano Esposito che, pur non avendo alcuna delega formale sulla società di via Prenestina si comporta da "padrone".
Giusto per iniziare la settimana, lunedì si è messo a fare nomi e cognomi di dirigenti che, secondo lui, non sarebbero "capaci". Ma la linea di Marco Causi sembra aver preso il sopravvento. Nel totale silenzio alimentato da un dialogo sempre aperto con Palazzo Chigi che ormai guarda alle vicende romane con estrema attenzione, il vice Marino ha deciso che per blindare l'azienda dalle scorribande del collega Esposito l'unico modo è spostare l'approvazione del bilancio, l'accettazione delle dimissioni di Broggi e lasciare le nuove nomine al commissario prefettizio. Esposito potrà pure continuare a "sbrodolare", tanto il conto alla rovescia per l'uscita dal Campidoglio è inesorabile. E per sostenere Roma e l'Atac alle prese col Giubileo, il premier Renzi avrebbe in mano anche una carta a sorpresa: nominare un commissario ad hoc per i Trasporti in modo da avere un controllo ferreo su quella che viene considerata una delle maggiori criticità del periodo giubilare. E circola il nome di Marco Rettighieri prestato dalle Ferrovie dello stato a Expo. Rettighieri avrebbe già dato il suo assenso.
Il secondo "schiaffo" che arriva da Causi a Esposito è il ritorno del direttore generale Micheli. Andato via proprio per polemica con l'assessore zorro, Francesco Micheli sembra sia stato richiamato a gran voce per garantire la continuità necessaria all'azienda per portare e termine i lavori giubilari e quel rapporto con le banche all'origine del salvataggio di Atac portato a compimento negli ultimi due anni. Sino all'arrivo del commissario nominato dal Governo, Micheli sarà una sorta di plenipotenziario al quale verranno affidate tutte le deleghe operative per i prossimi mesi.
Intanto "l'assessore zorro" deve fare i conti con un'inchiesta giudiziaria che arriva da Torino, città natale. Al processo sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Piemonte. l'imprenditore Ferdinando Lazzaro ha fatto il suo nome tra coloro che lo avrebbero favorito per partecipare ai lavori della tratta dell'Alta Velocità tra Torino e Lione. I fatti rilsalgono al 2012. Pronta la replica di Stefano Esposito: "Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia. Se sono indagato lo dicano, altrimenti chiedo io ai Ros di rendere pubblica una segnalazione che feci, mi pare nel 2013, in merito a ciò che l’imprenditore Ferdinando Lazzaro mi raccontò relativamente agli appalti della Sitaf. La denuncia - ricorda Esposito - che secondo me aveva elementi di natura penale, l’ho fatta davanti al capitano Fanelli. Non mi risulta di essere intervenuto sui lavori Tav. So che dopo quella mia denuncia i Ros chiamarono altre persone che avevo segnalato e che potevano essere utili. Dal mio punto di vista non ho altro da aggiungere". Nelle prossime ore si saprà se i magistrati faranno recapitare all'assessore uscente l'avviso di garanzia.