Atac: cancellate tutte le mense, gara europea per 17 mila pasti al dì
Atac, nuova puntata della guerra tra il direttore generale e i sindacati dei tranvieri: cancellati tutti i permessi
L'Atac dice addio alle mense gestite dai sindacati. Con una lettera-beffa il direttore generale, Marco Rettighieri, ha inviato disdetta di tutti gli accordi che prevedevano la gestione del servizio non solo dei pasti, ma persino dei distributori automatici di bevande e snack.
Via l'affidamento diretto e spazio ad una gara ad evidenza pubblica. Lo strapotere dei sindacati, attraverso il Dopolavoro, subisce così un colpo mortale, almeno nella parte economica, che faceva leva sulla distribuzioni di pasti ai 11 mila 771 dipendenti (dato aggiornato al maggio 2016). Si conclude così una "guerriglia" che dura da mesi contro il Dopolavoro Atac che proprio nei giorni scorsi ha cambiato "pelle" trasformandosi in un'unica struttura che riunisce i dipendenti di Atac e Cotral. Un gigante che da sempre ha fatto leva su accordi sindacali che hanno permesso di bypassare ogni criterio di trasparenza nell'affidamento dei servizio e di costituire un "centro di potere" per via dell'assenza di qualsiasi rappresentanza e controllo da parte delle aziende.
Pasti pagati da Atac nelle rimesse di Prenestina, Grottarossa, Portonaccio, Porta Maggiore, Acilia, Tor Pagnotta, Tor Vergata, Piramide, Magliana Nuova, Osteria del Curato, Graniti (metro C), e Tor Sapienza che ora verranno gestiti attraverso quella che si configura come la più grande gara europea per il settore delle mense e che certamente richiamerà player del settore da tutto il mondo.
E non è solo uno "schiaffo" alla gestione affidata ai sindacati: Rettighieri dopo la battaglia pre-elettorale durante la quale ha sfidato le organizzazioni dei lavoratori a tornare sul sentiero della rappresentanza e non della gestione dell'azienda o la "vecchia co-gestione", insieme alla disdetta del servizio, ha revocato i benefici concessi ai "sindacalisti-dopolavoristi" che dovranno tornare a lavorare al più presto. La frase "si intendono cessate tutte le agibilità sindacali inerenti i suddetti accordi", di fatto obbliga i sindacalisti impegnati nelle attività del Dopolavoro a tornare in servizio.
Fine della festa. La lettera che apre una nuova puntata della guerra Rettighieri-sindacati è stata spedita agli interessati lo scorso 17 giugno e anticipata via mail, qualora qualcuno si dimenticasse di aprire la buca delle lettere.