Roma

Atac, consulenze fittizie. A giudizio i manager Gabbuti, Cassano e Anselmi

I tre ex dirigenti Atac sono accusati di essersi appropriati di circa un mln di euro

Si aprirà il 10 maggio prossimo, davanti ai giudici dell'ottava sezione penale del tribunale, il processo a carico di tre ex dirigenti dell'Atac, l'azienda municipalizzata dei trasporti di Roma, accusati di essersi appropriati tra il 2007 e il 2010 di poco più di un milione di euro, "stipulando contratti di affidamento di consulenza e disponendo gli ordini di acquisto per attivita', di mera facciata, con la societa' Pragmata srl".

Il rinvio a giudizio e' stato deciso dal gup Fabio Mostarda che ha accolto le richieste dei pm Alberto Pioletti e Laura Condemi. La vicenda chiama in causa Gioacchino Gabbuti, ad di Atac spa dal 2005 al 2009 e poi di Atac Patrimonio fino al 2013, Antonio Cassano, direttore generale dal 2005 al 2012 e Mauro Anselmi, sindaco del collegio sindacale di Atac Patrimonio nonché commercialista incaricato della gestione delle operazioni finanziarie (sono contestati diversi episodi) ritenute illecite: sono accusati di peculato, in concorso con Umberto Bianchi, rappresentante legale e poi liquidatore della Pragmata srl, alla quale fin dal 2005 Gabbuti e Cassano - secondo i pm - avevano conferito incarichi di consulenza per un importo pari a 1.545.840 euro e di cui, dal 19 febbraio 2007, acquistavano la titolarita' dell'80% del capitale intestandolo a società fiduciarie. Comune di Roma e Atac spa si sono costituiti parte civile.