Roma

Atac, esplode la nuova parentopoli dei sindacati

Atac nella bufera, relazioni sindacali a rischio. Il Dg: "Tornate a fare il sindacato"

Dieci anni di figli, nipoti e affini assunti a "chiamata diretta" utilizzando la leva dell'emergenza per carenza di personale e condivisa tra zienda e sindacati attraverso specifici protocolli d'intesa. Ora che il dossier "parenti dei sindacalisti" con ben 350 nomi indicati, sta prendendo la via della Procura, esplode la guerra tra il nuovo Dg, Marco Rettighieri e le organizzazioni sindacali.
E' Gianluca Donati di Fit Cisl Lazio a "sparare sul nuovo management: "In queste ore sta ripartendo da parte di Atac Spa la campagna diffamatoria nei confronti delle organizzazioni sindacali che tira in ballo questioni relative a gestioni passate per le quali, ancora oggi, c’è un processo in corso che definirà se vi siano colpevoli o meno". E' una campagna diffamatoria - spiega - che colpisce le organizzazioni sindacali più rappresentative quali Filt Cgil Lazio, Fit Cisl Lazio e Uilt Lazio, organizzazioni che hanno dimostrato serietà nel siglare quegli accordi che hanno ridotto del 30% le agibilità in Atac nel 2015 e un Piano Industriale in linea con il contratto di servizio 2015/2019, in applicazione dei costi standard, e senza proclamare uno sciopero da oltre 36 mesi. Accordi che hanno messo Atac in linea con il mercato, con un costo riconosciuto di 3,38 euro Km/vettura al cospetto della privata romana, Roma Tpl s.c.a.r.l., che risulterebbe al di sopra dei 4 euro Km/vettura. Il fantomatico percorso di risanamento che sta pubblicizzandoAtac, invece, sembra la riproduzione di schemi passati – continua la nota - con lavoratori collocati in tre posizioni/incarichi diversi, demansionati ed altri con la precostituzione di carriera. Rileviamo anche che il risanamento attuato con la leva dei ricavi, da noi più volte auspicato e sollecitato, non è stato ancora attuato dall’azienda. Risulterebbero ancora assenti le certificazioni dei ricavi da bigliettazione (abbonamenti) e sosta (colonnine park) per le quali Atac si affida ai fornitori. Chiederemo infine con forza, sia a Roma Capitale che ad Atac Spa, chi sono i responsabili dei fermi degli autobus nelle rimesse, fermi imputati a carenza di pneumatici, e chi sono i responsabili dei fermi delle metropolitane dovuti a carenze infrastrutturali riguardanti lo spessore delle ruote nei carrelli delle metropolitane per effetto degli stick di lubrificazione".
Marco Rettighieri replica durissimo: "Il cambiamento in Atac può avvenire con una leva e a una condizione; la leva è valorizzare le tante maestranze capaci e affidabili, basta con la paura e le influenze: meritocrazia e trasparenza. La condizione: che i rappresentanti dei lavoratori tornino a fare il loro compito, essenziale contributo al processo di risanamento".
Infine Eugenio Straziale, segretario generale della Filt Cgil di Roma e del Lazio: "Leggendo le dichiarazioni di Rettighieri si rimane alquanto basiti. Siamo stati i primi e prima ancora che si insediasse l'ultimo management a sottoscrivere responsabilmente atti formali per riorganizzare Atac e le aziende del Tpl. I primi a dare inizio e a contribuire a quel processo di risanamento di cui parla l'attuale Dg. Detto questo, l'ultima parola spetta alla magistratura. Se si hanno le prove di ciò che si denuncia la porta da bussare, e invitiamo caldamente a farlo, è quella della procura della Repubblica. Altrimenti si tratta dell'ennesima campagna denigratoria fine a se stessa, di una mera ricerca di spettacolarizzazione mediatica".