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Roma
Atac evita il fallimento: rinegoziato il debito con le banche

Dal Campidoglio arriva l'ok, nuovo accordo tra Atac e creditori: c'è l'intesa con le banche. Termini più lunghi per rientrare del maxi indebitamento, la società evita il fallimento.

 

Il Campidoglio, con una delibera approvata dalla giunta, autorizza l'Atac a sottoscrivere una nuova rinegoziazione, con rimborsi mensili e anziché semestrali. E' stato così raggiunto un accordo per estendere al 3 dicembre 2019 il finanziamento sottoscritto nel 2013 per 390 mln di euro, che l'azienda non era riuscita ad onorare. L'alternativa infatti, come comunicato dall'amministratore unico Manuel Fantasia al Campidoglio, era il rimborso immediato alle banche di un debito residuo di 167 milioni. L'accordo, che costerà ad Atac altri 5.795.985 di euro in interessi, prevede i seguenti rimborsi in linea capitale:

84.820.000 euro nel 2017, di cui euro 25.000.000 di euro immediatamente alla data di stipula; 59.170.000 di euro nel 2018; 23.010.000 euro nel 2019. Ma oltre all'estensione della linea di credito, Atac per il funzionamento quotidiano aveva anche la necessità di reperire ulteriori 35 milioni di finanziamento. Per questo, in fase di accordo, Atac ha chiesto e ottenuto dalle banche creditrici che fosse soddisfatta la richiesta della Società di includere, all’interno dell’indebitamento finanziario consentito, ulteriori 35.000.000 di linee per cassa e firma (di cui al massimo 15.000.000 di euro per cassa), da richiedere però a terzi finanziatori. Atac ha anche chiesto e ottenuto di poter procedere con rimborsi mensili, anziché semestrali, per beneficiare il più velocemente della riduzione del capitale residuo, con conseguente tasso parametro da euribor 6 mesi a euribor 1 mese. Accolta solo in parte, invece, la richiesta di riduzione dello spread del 2% in tre anni. Le banche, infatti, hanno acconsentito alla sola riduzione dell'1%.

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