Atac fa il botto: stipendi solo come anticipi. Roma, armata la bomba sociale
Il popolo di 12 mila tranvieri romani col fiato sospeso: e venerdì scatta lo sciopero
di Fabio Carosi
Il sindaco di Roma, Virginia Raggi: “Risaneremo l'Atac”. Per ora una promessa, perché la realtà per gli oltre 12 mila dipendenti dell'azienda dei trasporti di Roma è drammatica: gli stipendi promessi per il giorno 27 settembre saranno sì pagati dall'azienda ma come “anticipazione” in attesa che il giudice del Tribunale Civile di Roma decida di accettare o meno la domanda di concordato preventivo presentata lo scorso 18 settembre.
Così è scritto nel Comunicato al personale, firmato da direttore Paolo Coretti, con il quale il popolo dei tranvieri romani ha appreso che lo stipendio del mese sarà una sorta di “prestito ponte”, soggetto al giudizio e all'autorizzazione del Tribunale e potrà anche essere richiesto indietro qualora la complessa procedura fallimentare avviata da Atac su indicazione del socio unico Roma Capitale non dovesse avere il lieto fine che la politica ha individuato, qualora gli stessi dipendenti fossero iscritto come creditori.
La lettera ufficiale
Scrive l'Ufficio del Personale: “Come è noto il 18 settembre è stata presentata al Tribunale di Roma la domanda di accesso al Concordato preventivo in continuità aziendale. In attesa delle autorizzazioni da parte del giudice designato, per le competenze dall'1 al 18 settembre il Consiglio di Amministrazione ha deliberato che il 27 gli stipendi dovuti per il mese di settembre saranno erogati a titolo di anticipazione. In virtù di ciò domani 27 settembre saranno regolarmente accreditati le retribuzioni il cui cedolino porterà la dicitura “Anticipazioni competenze Ottobre-Novembre”...”. Chiosa l'azienda: Non appena ricevute le necessarie autorizzazioni sarà ristabilito il normale ciclo di erogazione degli stipendi” e questo perché sia il Campidoglio che i manager di Atac considerano i giudici alla stregua di passacarte che autorizzeranno per forza il Concordato dal semplice esame delle carte e non dopo aver studiato i bilanci degli ultimi 3 anni per valutare se l'azienda sia finita “casualmente” sull'orlo della bancarotta, o se una serie di comportamenti poco virtuosi anche da parte dell'azionista non abbia studiato a tavolino la “salvezza” costruendola sulla pelle dei creditori.
In ogni caso, i tranvieri romani stiano bene attenti a come spendono i soldi. Senza l'accettazione del Concordato, lo stipendio di settembre potrà essere oggetto di rivalsa da parte dei creditori.
Tramonta il mito del posto fisso
E la difficoltà di Atac nell'erogazione coerente delle retribuzioni, segna la fine di un mito: anche il settore dei trasporti, considerato l'ultimo santuario del posto fisso e dello stipendio garantito è stato violato. In termini sociali per Roma si apre una vertenza storica che se non dovesse avere come lieto fine una decisione favorevole del Tribunale Civile, porterebbe anche alla fine dell'esperienza a 5 Stelle. La prova si avrà venerdì con il doppio sciopero, che arriva due giorni dopo lo stipendio che non c'è più. E' solo un'anticipazione e una speranza.
La storia dei tranvieri romani
Per gli appassionati della storia, basti ricordare cosa successe prima dei Mondiali del 1990 o prima del Giubileo, quando i tranvieri furono chiamati a un super-lavoro in cambio di storiche indennità ottenute dopo giorni di sciopero e con una città divenuta impossibile. Virginia Raggi o chi per lei è pregata di consultare gli annuali della città che governa.