Roma
Atac, il ballo delle promozioni. Brandolese già naviga nel caos
Neanche il tempo di mettersi seduto nella stanza dei bottoni di via Prenestina che il prof. del Politecnico di Milano e reduce da Expo, Armando Brandolese, chiamato dal commissario Tronca a guidare l'Atac come amministratore unico, scivola su una buccia di banana.
Visto che il mandato era quello di "portare a termine l'efficientamento della società", con un ordine di servizio del 28 dicembre 2015, Brandolese ha pensato bene di affidare la Direzione ingegneria e coordinamenti internalizzazioni e incorporazioni al Giuseppe Alfonso Cassino, un manager di provenienza ferroviaria chiamato dall'Ad Basile, il cui maxi contratto da oltre 200 mila euro aveva come scadenza fissata febbraio 2016. A poche ore dalla fine dell'anno, Cassino invece che finire nella lista degli epurandi, viene a sorpresa promosso, salvo poi ripensarci il 3 gennaio. Con il primo ordine di servizio dell'anno nuovo, infatti, il professore si accorge dell'errore in cui è incappato e fa dietrofront, "assumendo ad interim" il nuovo incarico di Cassino e annullando la precedente comunicazione.
Un piccolo giallo che affaritaliani.it documenta pubblicando i due ordini di servizio e che fanno la misura della confusione che regna nella società dei trasporti. Secondo i rumors aziendali, a tentare il blitz salva-Cassino sarebbe stato il capo del personale Giuseppe De Paoli che avrebbe tentato di estromettere dai ruoli operativi Pietro Spirito, altro manager in uscita assunto durante la gestione Marino e artefice della pedonalizzazione dei fori, lato trasporti. De Paoli, forse non sapendo quale collocazione dare a Cassino, avrebbe pensato bene di metterci un altro manager, salvo poi accorgersi che così avrebbe prolungato involontariamente (o volontariamente) il contratto di un altro "super pagato" in uscita. Alla fine il pasticcio è stato scoperto ed è arrivato il nuovo ordine di servizio con il quale l'amministratore unico ha cercato di mettere riparo.